Ospedale, Centro anti-ictus a maggio

L’aveva promesso Giovanni Pilati. Il direttore generale dell’Aas Bassa Friulana-Isontina aveva dichiarato che la lotta all’ictus all’ospedale di Gorizia avrebbe conosciuto l’auspicato, da almeno un decennio, salto di qualità. Come? Attraverso l’attivazione dell’(attesissima) trombolisi. C’è anche una data: maggio 2016.

«La strada, ormai, è tracciata - parole di Pilati -. L’ospedale di Gorizia sarà “potenziato” con l’attivazione di questo servizio. Va, altresì, specificato che, in caso di esito positivo della procedura anti-ictus il paziente sarà poi trasferito a Trieste mentre se dovesse rendersi necessario un ulteriore intervento verrà dirottato a Udine». Ma il dado è tratto. E, francamente, si tratta di una buona notizia.

Anni di lotte

e nessun successo

Era il 2007. Entro il 15 gennaio di quell’anno si sarebbe dovuto attivare il servizio di trombolisi all’ospedale di Gorizia. Ma, come ben si ricorderà, non ci furono sviluppi concreti: annunci sì, anche troppi, ma nessuna accelerazione, nessuna concretizzazione. E dire che il servizio sarebbe stato una dotazione molto importante per la sanità goriziana. Infatti, i farmaci trombolitici sono medicinali salva-vita e, se somministrati in tempi rapidi, riducono del 20 per cento i casi di morte per ictus e del 70 per cento gli effetti nefasti del cosiddetto infarto cerebrale. Significa che se i goriziani colpiti da ictus devono essere trasportati a Trieste (come capita oggi) per essere sottoposti a terapia trombolitica aumentano di molto i rischi di decesso. Seguì una strenua battaglia per ottenere questa “specialità”, portata avanti tenacemente soprattutto dal consigliere comunale Livio Bianchini (Sel), ma non portò però agli effetti sperati. Oggi, l’annuncio: a maggio arriva la trombolisi.

Altri

provvedimenti

Pilati mette a tacere anche le «tante chiacchiere» relative a presunti spostamenti o ridimensionamenti. «Chirurgia bariatrica non viene eseguita e non sarà eseguita a né a Palmanova né a Latisana mentre è prevista la concentrazione in un’unica sede nel presidio di Gorizia e Monfalcone - chiarisce il dg -. La funzione chirurgica e di radiologia senologica viene mantenuta e incrementata a Gorizia ed è stata richiesta alla Regione l’attivazione di una Breast unit presso l’Aas Bassa Friulana-Isontina, inizialmente non prevista dalla programmazione regionale, per garantire una funzione che sarebbe stata trasferita in uno degli ospedali Hub (Trieste, Udine, Cro). Urologia, chirurgia laparoscopica e protesica ortopedica sono mantenute e incrementate a Gorizia e Monfalcone e nessuna di queste attività sarà trasferita a Palmanova».

Riguardo Neurologia, poi, è previsto il bando di assunzione del primario per il quale è stata richiesta l’autorizzazione regionale. «La funzione di diabetologia con attività specialistica per la gestione del piede diabetico e la funzione di dermatologia con Centro per le malattie sessualmente trasmesse sono dislocate a Gorizia e Monfalcone per garantire l’attività - aggiunge Pilati - su tutta l’Azienda sanitaria al pari della funzione di Otorinolaringoiatria, Pneumologia e Odontostomatologia che hanno sede a Gorizia e che svolgono l’attività su tutta l’azienda. Da ultimo, ma non per ultimo, preciso che gli incarichi di direzione delle strutture a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Atto aziendale sono attribuiti sulla base di procedure e procedimenti amministrativi previsti dalla legge e non sulla base di pressioni sindacali o della politica locale».

Lo sfogo

del direttore generale

In ultimo, Pilati si lascia andare ad uno sfogo. Il solito sfogo. «Queste continue falsità su ridimensionamenti e chiusure di servizi non fanno che alimentare preoccupazione tra il personale e confusione tra i cittadini rischiando di ridurre il ricorso ai servizi assistenziali di alta qualità che questa Azienda per l’assistenza sanitaria è in grado di garantire». Parole chiare che vogliono disinnescare i professionisti della lamentazione e del “ci portano via tutto”.