Pagano in anticipo e pure di più L’aiuto di Jan e Mirò al “loro” hotel

Due boemi affezionati clienti del piccolo albergo Dulcinea di Muggia hanno commosso col loro gesto il titolare della struttura Fausto Cuculo 

LA STORia



In questo periodo di quarantena forzata, tra le attività che stano pagando un prezzo altissimo ci sono certamente gli alberghi, che, anche a Muggia, hanno visto crollare arrivi e presenze. Non fa eccezione il piccolo Hotel Dulcinea in via Battisti, composto da 10 camere, il cui titolare Fausto Cuculo, originario del Molise, dal 20 febbraio a oggi lamenta un’occupazione delle stanze minima: «In circa 40 giorni, su 400 giorni/stanza disponibili, dato ottenuto moltiplicando le 10 stanze per i giorni in esame, quelle occupate sono state 20».

Per fortuna tra le tante criticità e negatività da affrontare arrivano anche le notizie belle, quelle che ti fanno venir voglia di continuare, e che hanno profondamente colpito Cuculo tanto da volerla raccontare: «A metà marzo ho ricevuto la chiamata da parte di una coppia di stranieri, Jan e Mirò, provenienti da Valasske Mezirici, in Repubblica Ceca. Mi hanno avvisato che anche quest’anno, ad agosto, sarebbero stati ospiti della mia struttura e mi hanno testimoniato la loro vicinanza in questo frangente particolarmente difficile. Si tratta di una simpatica coppia di piccoli imprenditori, che da tre anni, in agosto appunto, soggiorna a Muggia in quanto letteralmente innamorata della nostra cittadina. Ho, quindi, inviato loro la solita fattura di 840 euro». Ed ecco la sorpresa: «Mi sono visto accreditare sul conto un bonifico di mille euro, con il quale hanno voluto ulteriormente manifestare la loro solidarietà e il loro appoggio. Inutile dire che la cosa mi ha davvero commosso. Un piccolo gesto ma certamente significativo soprattutto perché viene da gente che lavora sodo». Ora però il rischio è quello che i due simpatici boemi non possano arrivare a Muggia, tenuto conto del fatto che ancora non si sa quali saranno le misure a tutela della salute pubblica nel periodo estivo. Un’ulteriore spada di Damocle su un settore, quello alberghiero, che rappresenta la spina dorsale del Paese. «Ho sentito parlare - così Cuculo - di 500 euro a famiglia per aiutare il settore turistico-ricettivo. Credo, invece, sarebbe meglio impostare dei voucher spendibili nelle strutture ricettive nazionali».—



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