Pago, la pianta-killer cancella i pascoli «Zagabria ci aiuti»

PAGO. Allarme a Pago per l’ormai incontrollata la diffusione di una pianta che i locali allevatori di ovini e gli apicoltori considerano una iattura. Si tratta del ginepro licio o fenicio, chiamato...

PAGO. Allarme a Pago per l’ormai incontrollata la diffusione di una pianta che i locali allevatori di ovini e gli apicoltori considerano una iattura. Si tratta del ginepro licio o fenicio, chiamato anche cedro liscio (Juniperus phoenicea): apparso una trentina d'anni fa, da allora ha occupato vaste aree dell'isola croata.

La specie è molto invasiva e la sua presenza impedisce alle altre piante di prosperare: in primo luogo alla salvia, all'elicriso italico e anche all'erba. Il risultato è che sono scomparsi centinaia di ettari di pascolo, e finora a nulla sono valsi i tentativi di distruggere o limitare la crescita del ginepro licio.

C’è chi ha tentato di eliminarlo bruciando decine di ettari, altri hanno messo in azione le ruspe, qualcuno ha anche fatto ricorso a un potente erbicida, ma senza risultati. Si tema ora che la pianta possa infliggere un colpo perfino fatale all’attività - antichissima sull’isola - dell’allevamento di ovini, stimati in circa 35mila esemplari.

Il problema è presente in primo luogo nella località di Colane (Kolan), dove numerose famiglie - per un totale di ottomila ovini - si occupano di pastorizia. «Sono ben conscio della situazione, che perdura ormai da anni - ha dichiarato il sindaco di Pago, Zeljko Marzi„ - e da parte nostra stiamo facendo quello che possiamo destinando mezzi finanziari agli allevatori danneggiati. La maggior parte dei pascoli presenti sull'isola è di proprietà statale: Zagabria dunque dovrebbe impegnarsi di più per la risoluzione del problema. Purtroppo - aggiunge ilsindaco - in alcuni terreni le ruspe non possono agire, e non solo a causa dell'area impervia: ci sono anche siti archeologici, che non possono naturalmente essere toccati o devastati e diversi di essi sono ricoperti da questo ginepro. Occorre un'azione comune, efficace e soprattutto tempestiva».

Ma non tutti la pensano così: gli esperti del Demanio forestale croato ritengono all’opposto un bene la presenza del ginepro perché sta portando al rimboschimento di un'isola avara di vegetazione da apparire. Fino a qualche anno fa gli allevatori di Pago portavano le loro greggi sul vicino isolotto di Maun, che è disabitato. Non lo fanno più in quanto metà dell’isoletta risulta ricoperta dal ginepro: da qualche tempo Maun non può più essere percorsa a piedi dall’una all’altra parte dell'isola, tanto è fitto il ginepraio.

Anche Franjo Zubovi„, presidente dell'associazione che raggruppa gli allevatori di Kolan, punta il dito accusatore verso lo Stato: «Il problema non può essere risolto a livello locale per mancanza di mezzi. Forse potrebbero esserci d'aiuto i macchinari dell'esercito, pagati dalle casse statali».

Andrea Marsanich

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