Parte il “boicottaggio ufficiale” delle urne

Il movimento “Trieste Libera” lancia la campagna per invalidare a suon di firme le amministrative
Di Ugo Salvini
Lasorte Trieste 28/01/10 - Sala Giunta Comune, Lega Nord, Maurizio Ferrara
Lasorte Trieste 28/01/10 - Sala Giunta Comune, Lega Nord, Maurizio Ferrara

Nel mare magnum delle liste in corsa alle amministrative c’è chi non solo non corre, perché non ci tiene proprio, ma non vuole nemmeno che corrano gli altri. Tanto da lanciarsi in un’ardita campagna che punta a invalidare le amministrative del 5 giugno. Come? Chiedendo di respingere in toto liste e candidati delle prossime amministrative per invalidarle e di commissariare Trieste e Muggia «perché lo Stato italiano non ha titolo giuridico per prelevare tasse e svolgere elezioni nell’attuale Free Territory of Trieste, affidato all’amministrazione civile provvisoria del governo italiano per conto delle Nazioni Unite». A presentare ufficialmente l’offensiva antivoto è “Trieste Libera” che, con il responsabile Esteri del movimento, Paolo Parovel, ricorda innanzitutto che «Trieste Libera è l’organizzazione politica triestina più numerosa e seguita sul web». Poi aggiunge che «le liste, i candidati e i programmi proposti sono tutti ingannevoli o comunque inadeguati, alla pari delle precedenti amministrazioni, a risolvere la gravissima crisi economica di Trieste e del suo Porto Franco internazionale».

Non basta. Parovel afferma che «l’ordinamento di diritto internazionale impone la rappresentanza proporzionale, escludendo l’applicabilità del discusso sistema maggioritario italiano». Trieste Libera dichiara dunque il 5 giugno “No election day” e mette a disposizione dei cittadini due moduli da sottoscrivere, uno per la «dichiarazione di astensione motivata» da presentare al seggio elettorale, e un altro per la richiesta di commissariamento da consegnare al Commissario di governo italiano. «Vogliamo offrire un concreto sfogo alla protesta dei triestini contro il sistema inetto e insanabilmente corrotto della politica italiana. Questo – osserva Parovel - non è separatismo ma applicazione della legge, poiché l’indipendenza del Free Territory dall’Italia è operativa dal 1947, in esecuzione del Trattato di Pace, come recentemente ribadito dall’Onu con il documento S/2015/809 e con le Risoluzioni che hanno definito dal 1992 i nuovi confini di Stato delle repubbliche di Slovenia e di Croazia. In occasione delle precedenti elezioni, operando in questo modo, abbiamo ottenuto migliaia di dichiarazioni di astensione attiva». Durante il mese di campagna elettorale il Movimento distribuirà i moduli del “No election day” nella sede di piazza della Borsa 7.

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