Patto del litorale Negrari rilancia: «Esclusi i Comuni di centrosinistra»
/STARANZANO
Non si fermano le critiche sul “Patto del litorale” proposto dal sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint e siglato tra il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e alcuni sindaci.
A polemizzare questa volta, dopo il sindaco Riccardo Marchesan, è Matteo Negrari, segretario provinciale di Articolo Uno–Movimento democratico progressista, capogruppo consiliare di Sinistra per Staranzano.
«Si è trattato solo di un incontro con le amministrazioni di centrodestra – ha affermato – che non ha nulla a che fare con lo sviluppo del litorale che comprende altri Comuni importanti per lo sviluppo turistico per attivare forme di collaborazione per lo sviluppo locale, soprattutto su tre ambiti: turistico, politiche rurali e valorizzazione di aree naturalistiche e del mare. Tutto bellissimo come incontro, nulla da eccepire – ha sostenuto Negrari –, ogni amministrazione ha ovviamente la facoltà di promuovere iniziative. Rilevo solamente che hanno partecipato solo i Comuni governati dal centrodestra, mentre Staranzano, San Canzian d’Isonzo, Lignano Sabbiadoro e Trieste non sono stati coinvolti in questa operazione. Eppure – ha ancora affermato Negrari – Staranzano ha la più grande Riserva Naturale Regionale apprezzata in ambito nazionale e internazionale, la foce del fiume Isonzo, il depuratore di Bistrigna, dove vengono convogliate tutte le acque nere della provincia di Gorizia, con il progetto della cosiddetta “dorsale”».
Negrari ha aggiunto: «Mi chiedo perché poi sia stata lasciata fuori anche Lignano Sabbiadoro, che dal punto di vista turistico avrebbe da insegnare a molti altri Comuni? Invece è stata inserita Aquileia che sul litorale ha solo un accesso al mare con la sua Marina. Sono tutte riflessioni che purtroppo non trovano alcuna risposta».
Il capogruppo consiliare di Sinistra per Staranzano ha sottolineato, inoltre, che le amministrazioni si sono già liberamente associate, come nel caso del progetto Mar e Tiaris, con Grado capofila e altri nove Comuni di vari colori politici per lo sviluppo rurale, turistico ed enogastronomico grazie ai finanziamenti regionali ed europei del Piano di Sviluppo Rurale.—
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