«Patto di stabilità, Cosolini vada dal prefetto

Un secco no all’utilizzo delle azioni Hera come garanzia per ottenere finanziamenti. «Per dare il via alle ormai non più rinviabili opere pubbliche in città, il sindaco Roberto Cosolini - assieme ai suoi colleghi della Provincia e con il sostegno dell’Anci - dovrebbe invece insistere presso il prefetto per ottenere il superamento almeno parziale del Patto di stabilità». Lo stato maggiore della Federazione della sinistra ha espresso all’unanimità ieri questi concetti in una conferenza stampa aperta dal segretario provinciale, Peter Behrens. «Ci sono opere pubbliche che devono essere completate al più presto – ha detto - a cominciare dalla ristrutturazione della galleria di piazza Foraggi. Il patto di stabilità la sta bloccando. Utilizzare azioni Hera per garantire i necessari finanziamenti è un'operazione da escludere, perché si rischia di doverle poi vendere con gravi conseguenze sui bilanci dell'amministrazione, a quel punto costretta a comperare di tasca propria i servizi che attualmente sono gestiti dalla ex municipalizzata, come quelli cimiteriali, i semafori, la pubblica illuminazione. Siamo contrari a questo rischio di depauperamento del patrimonio comunale. In alternativa chiediamo che il Comune si rivolga alla Prefettura affinché si adoperi per superare il patto di stabilità che, va ricordato – ha concluso Behrens - impedisce l'attività soprattutto alle imprese edili medio piccole, che sono quelle che soffrono maggiormente la crisi».
Iztok Furlanic, capogruppo in Consiglio comunale, ha osservato che «i dividendi delle azioni Hera garantiscono al Comune una cifra che va da 1 a 1,3 milioni di euro all'anno. Venderle significherebbe rinunciare a un introito e a una presenza pubblica importante all'interno della componente azionaria». Bruna Zorzini, segretario provinciale del Pdci, ha insistito sulla necessità di «dare vita a manifestazioni davanti alla Prefettura con la partecipazione dei sindaci, per chiedere il superamento del patto di stabilità. Sapevano che la vendita di AcegasAps e le successive operazioni sul capitale avrebbero portato alla privatizzazione di numerosi servizi, con conseguente aumento delle relative tariffe. La partecipazione pubblica nell'azionariato di Hera è e resta una garanzia». Secondo Paolo Hlacia (Pdci) «siamo alla presenza di uno sviluppo del capitalismo contro il quale la sinistra deve opporsi con forza». Il consigliere comunale Marino Andolina ha fatto una proposta: «Facciamo pubblicare i nomi dei parlamentari che votarono sì al patto di stabilità», ricordando poi che «fu Riccardo Illy a vendere l'Acegas per far quadrare il bilancio comunale, privandosi però di uno dei gioielli di famiglia».
Ugo Salvini
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