«Pediatria e Ginecologia non chiudono i battenti»

Telesca: «Soltanto il Punto nascita sarà smantellato e lo facciamo per ragioni di sicurezza. Gorizia non sarà affatto penalizzata: anzi noi vogliamo valorizzarla»
Di Roberto Covaz e Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 07.03.2013 Ospedale nuova inaugurazione - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.03.2013 Ospedale nuova inaugurazione - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Il Punto nascita non poteva essere mantenuto per ragioni di sicurezza. A Gorizia, in particolare, si punterà sul percorso pre e post partum, che risponde alle esigenze delle mamme e dei bambini».

Maria Sandra Telesca, assessore regionale alla Sanità, difende la scelta di chiudere il reparto materno-infantile. «Con il sindaco Romoli - dice - abbiamo avuto un confronto franco ma non polemico».

Eppure il sindaco Romoli sostiene che la cancellazione del Punto nascita sia un attacco alla giunta di centrodestra...

Gli ho ripetuto che Gorizia e il suo territorio non saranno penalizzati, anzi che intendiamo valorizzarli. Quando c’è di mezzo la vita o la salute, non si guarda a destra o sinistra. Ci sono poi progetti transfrontalieri già in fase avviata che porteranno ad una integrazione con la Slovenia per tutto quanto riguarda il percorso nascita, casa del parto e salute mentale.

Ma non si poteva salvare il reparto con un serio progetto di collaborazione transfrontaliera con l’ospedale di Šempeter?

Credo che l’identità dei cittadini non si misuri dal Punto nascita: diversamente dovremmo averne uno in ogni Comune. La chiusura del reparto è legata alla necessità di garantire qualità e sicurezza, e il continuo calo dei parti a Gorizia indica che le donne hanno già fatto le loro scelte. Non c’erano le condizioni per tenerlo aperto nemmeno ipotizzando accordi con il vicino ospedale sloveno, se non individuando questo come unico Punto nascita.

Sono previsti accordi con il nosocomio sloveno?

Sì, proprio con quell’ospedale stiamo stipulando una convenzione per facilitare chi volesse partorire a Šempeter.

Caso Guardie mediche: i medici del Ps di Gorizia si sono ribellati all’abolizione della Guardia notturna mentre il primario di Medicina promuove il piano...

È una decisione assunta dall’Azienda in linea con i criteri standard di efficienza organizzativa. Avviene lo stesso in tutti gli ospedali di rete della Regione, che da tempo garantiscono il servizio con gli specialisti dedicati all’emergenza. Questo sistema consente di avere una maggiore presenza diurna dei medici, ben più utile per i cittadini-pazienti all’attività ordinaria.

L’ospedale di Gorizia si sta svuotando. Pensate anche di “riempirlo” con altre e nuove specialità?

L’ospedale di Gorizia non sarà affatto svuotato: stiamo riorganizzando la rete e non ci sarà assolutamente un impoverimento delle specialità. I cittadini non hanno alcun motivo di temere, anche se purtroppo vengono alimentate illazioni infondate.

Che ne sarà di Pediatria e Ginecologia?

I due servizi rimarranno. Chiuderà solo il Punto nascita.

Monfalcone-Palmanova-Latisana: in prospettiva dove si nascerà?

Dove si nascerà lo decideranno le donne: sarà fatto un attento monitoraggio dei flussi e le scelte saranno conseguenti. Ricordiamo che dovremmo tendere ad avere Punti nascita con volumi di attività superiori a 1.000 parti/anno, come stabilito dalle linee guida nazionali, il che consentirebbe anche l’assistenza neonatologica adeguata. La letteratura scientifica e la normativa di riferimento in ambito sanitario ci dicono che le valutazioni di sicurezza non riguardano solo la mortalità ma anche la disabilità e altre complicazioni: dobbiamo tenerne conto.

La preoccupa l’intendimento dell’assessore comunale di Gorizia Del Sordi di ricorrere alla magistratura?

Mi preoccupa di più l’eventuale ricorso alla magistratura per non avere adempito ancora prima alle normative nazionali, quelle nell’ambito della sicurezza delle mamme e dei bimbi, visto il crollo del numero dei parti a Gorizia.

Molti osservano che se il Punto nascita ha registrato un tale declino, la causa è anche della Regione che non lo ha valorizzato, non prevedendo un nuovo primario dopo il pensionamento di Gigli e non potenziando gli organici...

I problemi del punto nascita di Gorizia vanno indietro nel tempo. Chi ci ha preceduto ha assunto decisioni sulle quali preferisco non esprimermi anche perché non conosco a fondo le valutazioni fatte allora. Noi oggi dobbiamo fare i conti con i dati di fatto attuali, applicando le normative. E questo vale per tutti i territori.

Centro unico dell’amianto a Monfalcone: che fine ha fatto il bando per la nomina del responsabile? A quando i contenuti promessi da Serracchiani e Vito?

Sul centro amianto mi risulta ci sia già stata la nomina del responsabile e il percorso è a buon punto, con sede presso l’ospedale di Monfalcone. Inoltre si è già riunita la nuova Commissione amianto integrata con rappresentanti della Direzione Ambiente, e sta lavorando.

In aula cosa potrà essere corretto a “vantaggio” dell’Ass isontina?

La riforma ha una sua logica complessiva e il percorso d’aula potrà servire per un miglioramento generale della riforma.

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