Pellegrino (Sel): «Dibattito negato, Gherghetta chieda scusa»

Critiche al presidente della Provincia Gherghetta e un’esortazione a chiedere scusa agli organizzatori del convegno negato. Mittente l’onorevole di Sel, Serena Pellegrino. Che spiega: «Accusare...

Critiche al presidente della Provincia Gherghetta e un’esortazione a chiedere scusa agli organizzatori del convegno negato. Mittente l’onorevole di Sel, Serena Pellegrino. Che spiega: «Accusare alcuni esponenti di Sel Fvg di negazionismo, come ha fatto l’on. Gianluigi Gigli durante la commemorazione del 10 febbraio, Giornata del Ricordo, alla Camera dei Deputati, è un attacco vuoto di qualsiasi efficacia storica e limitante sul piano dell’autentico dibattito politico. Accusarci di essere negazionisti è molto grave. Siamo uniti nella Giornata in cui il Parlamento, sia alla Camera sia al Senato, ha visto la partecipazione di tutte le rappresentanze politiche.

«Ma noi chiediamo onestà intellettuale. Riconosciamo che l’armadio di questa Storia è stato aperto solo da una manciata di anni. Gli storici hanno il dovere e il diritto di rimettere ordine attorno ad un tragico episodio che è stato l’epilogo del ventennio nazi-fascista nei territori lungo i confini orientali. A noi, nessuno si senta escluso, spetta di evitare con determinazione di prendere scorciatoie che conducono a verità di parte.

«Ho stigmatizzato quanto accaduto a Gorizia: un presidente di Provincia come Enrico Gherghetta, che ritengo prezioso per il partito cui appartiene, ha ritenuto che l’approccio e il dibattito storico costituissero propaganda inopportuna nella Giornata del Ricordo ed ha revocato nella sede dell’ente che presiede un convegno dal mio punto di vista utile ai fini della discussione.

Non entro nel merito del convegno come invece ha fatto il presidente Gherghetta: la legittimità di un dibattito non negazionista è riconosciuta dalla legge che ha istituito la Giornata del Ricordo e prevede, tra l'altro, l’approfondimento delle più complesse vicende del confine orientale.

«È per questo che non comprendo la scelta del presidente Gherghetta. Auspico un cenno di scuse e l’archiviazione di questo spiacevole episodio che introduce un precedente dai risvolti pericolosi in una città che ha già aperto le porte a organizzazioni filofasciste».

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