Per Davide la Cina è più vicina

Ha frequentato un liceo di Pechino. «Insegnanti col fischietto come nei cartoni animati»
Di Stefano Bizzi
Bumbaca Gorizia 21.01.2017 Incontro PD con Senatrice Laura Fasiolo © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 21.01.2017 Incontro PD con Senatrice Laura Fasiolo © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Sto vedendo se riesco a fare in Cina anche l'università: il mio sogno è studiare Economia e business internazionale a Shanghai». Davide Picciotto è il primo liceale goriziano ad aver trascorso un intero anno di studio a Pechino e, ora, il diciannovenne del liceo Slataper guarda al futuro. In quello più prossimo, oltre all'esame di maturità, c'è il concorso internazionale "Chinese bridge", una competizione che permette agli studenti di tutto il mondo di mettersi alla prova mostrando le proprie abilità e competenze linguistiche.

I giochi di prestigio sono la sua passione così Davide presenterà alla giuria del contest un numero di magia e, naturalmente, lo presenterà in cinese. Per il momento si allena esibendosi di fronte ai compagni di scuola che, oltre a rimanere sbalorditi di fronte ai suoi trucchi, rimangono a bocca aperta ascoltandolo accompagnare i gesti in mandarino. La scuola di via Diaz è una delle tre in Italia dove il governo cinese ha attivato un'aula "Confucio".

A gestirla è un'insegnante madrelingua. Davide si è avvicinato al cinese in prima superiore grazie al programma di interscambio promosso dall'allora preside Laura Fasiolo. «Sono arrivato in questa scuola nel primo anno in cui c'era l'insegnamento curriculare di cinese - racconta Davide -. Era un nuovo progetto e mi sono buttato. Poi ho fatto anche i corsi extracurriculari e ho partecipato al viaggio studio di quindici giorni che il liceo organizza ogni anno in maggio. Mi è piaciuto tanto che ho chiesto di poter studiare un intero anno all'estero. Non era previsto che si potesse fare, ma alla fine ci siamo accordati e sono riuscito a partire. Sono rimasto a Pechino da settembre a luglio con una pausa a gennaio in coincidenza del capodanno cinese. Ho studiato un sacco. Alla fine ho raggiunto il livello B2 o Hsk4».

In termini semplici significa che Davide parla bene il cinese. «Con questo livello - aggiunge - ho già lavorato come traduttore e interprete a Pechino, a Londra e anche qui a Gorizia». Anche se le basi linguistiche erano buone, l'inizio non è stato comunque facile. «Sono partito con un livello abbastanza alto - ricorda -: riuscivo a farmi capire, ma c'è voluto un po' per ambientarmi. Ogni tanto perdevo la cognizione del tempo e andavo a studiare alle 4 di notte, ma andavo a dormire felice. Vivevo nel campus della scuola e la mia giornata tipo cominciava alle 6.30 con la sveglia degli insegnanti che usavano i fischietti come nei cartoni animati. Al lunedì, ma solo al lunedì, alle 7.30 c'era l'alzabandiera».

Ogni giorno, invece, a dividere la colazione in mensa e l'inizio delle lezioni, c'era l'attività fisica: «Dovevamo fare tutti un chilometro di corsa - nota con un sorriso Davide -, poi in classe, al mattino, facevo lezioni di ideogrammi e di pronuncia. A mezzogiorno mangiavo insieme ai miei compagno e poi c'erano due ore di riposo che passavo giocando a ping-pong o a scacchi. Nel pomeriggio andavo alle lezioni curriculari normali e nel week-end uscivo con i miei compagni: mettevo in pratica quello che avevo imparato nel corso della settimana. Alla fine sono arrivato al punto che riuscivo a rispondere in classe prima degli stessi cinesi. Ero più veloce di loro». Davide è stato il primo, ma al polo liceale c'è già chi è pronto a seguire le sue orme e ripetere la sua esperienza.

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