Piano per attrarre capitali in Porto vecchio

«Bisogna assicurare a chi compra uno spazio in Porto vecchio la disponibilità delle aree a mare». E per farlo serve un’apposita convenzione fra Comune e Autorità portuale. L’ha dichiarato ieri sera il presidente dell’Ap Zeno D’Agostino durante il convegno “La rigenerazione dei waterfront portuali: Trieste e Napoli, esperienze a confronto” organizzato dall’International Propeller Club all’Hotel Greif.
Il presidente nazionale del Propeller Umberto Masucci ha descritto l’esperienza del waterfront napoletano: «Credo che il caso partenopeo e quello triestino possano diventare esempi di buone pratiche a livello nazionale e internazionale, e che i Propeller Club possano avere un ruolo creativo in tal senso». Anche il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale Pietro Spirito ha delineato l’esperienza napoletana.
Ha poi preso la parola D’Agostino, che ha elencato le necessità per attirare «interlocutori interessanti» nel Porto vecchio triestino: «Un privato che investe in quell’area lo fa perché ha il mare di fronte. Serve quindi un atto specifico, sottoscritto da Comune e Ap, che sancisca per il compratore anche la disponibilità delle aree demaniali». Per il presidente questa è «la prima cosa da fare».
La seconda è invece mettere in chiaro da subito i vincoli: «Ci sono vincoli di carattere architettonico e urbanistico. Ci sono vincoli di destinazione d’uso, ad esempio nella Centrale idrodinamica, restaurata dal pubblico per farne un’area museale. Ci sono poi vincoli di carattere sociale, altrimenti uno può acquistare un edificio e farne un museo sulle prodezze del porto di Capodistria. Infine, ci sono i vincoli di accessibilità, perché il Porto vecchio insiste comunque sulla linea di accesso principale della città». Solo mettendo in chiaro dal principio questi aspetti, ha detto D’Agostino, «si ottengono interlocutori interessanti, bisogna stabilire tutto prima, farlo dopo non serve a nulla». Un terzo aspetto è quello degli investimenti immobiliari a scopo residenziale: «Il metro quadro a Trieste costa molto poco. Se uno vuole investire in residenzialità in Porto vecchio, deve farlo senza sovrapporsi alla categoria che è già più che disponibile in città».
Tra gli altri relatori anche il presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti, intervenuto a proposito del Parco del mare: «Le accuse rivolte al progetto sono false - ha dichiarato -. Il paventato impatto sulle Rive non c’è, l’edificio non sarà nemmeno visibile dalla città. Abbiamo già provato due volte a farlo in Porto vecchio, non ci sarà una terza». Sono intervenuti poi l’architetto Francesco Krecic per la Soprintendenza regionale, l’ingegner Giulio Bernetti per il Comune («il Porto vecchio dovrà essere l’occasione per rivedere il sistema di mobilità e viabilità cittadina»), gli esperti Giovanni Fraziano, Massimo Clemente e Paolo Giordano.
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