Piazza Foraggi, da Cosolini richiesta d'aiuto a Renzi
Per la galleria di Montebello in piazza Foraggi, per evitarne il rischio costante di crollo, per fare i lavori, per saltare l’ostacolo del patto di stabilità che proibisce di spendere, si apre un filo di speranza. È affidato a un carteggio premier-sindaco.
«Sono stato sindaco anch’io». Nel mettersi in autostrada sulla corsia veloce per le riforme, Matteo Renzi va, in giornata, dall’Europa ai piccoli cantieri nazionali bloccati a causa soprattutto delle infinite trame burocratiche. E sulla questione ha scritto una lettera che attraverso l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) presieduta dal Pd Piero Fassino ha fatto arrivare a tutti i Municipi: una lettera in cui, rammentando proprio con quella premessa personale «quanti cantieri abbiamo bloccato per la mancanza di un parere, per un diniego incomprensibile di una sovrintendenza, per le lungaggini procedurali», invita ciascun primo cittadino a segnalare al governo «una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare». Per poterne verificare «lo stato di attuazione» e casomai provvedere «all’interno di un pacchetto di misure denominato “Sblocca Italia”». Segnalazioni entro il 15 giugno. Cosolini non ha trovato difficoltà a mandare la sua richiesta. Lo stato di degrado della galleria di piazza Foraggi non solo è un pericolo da anni, e rischia in presenza di nuove crepe di bloccare uno snodo fondamentale del traffico come è avvenuto pesantemente anche lo scorso maggio. Ma è diventata un caso politico carico di elettricità nella stessa maggioranza.
Sel ha chiesto di superare come che sia gli ostacoli finanziari, o di vendere azioni Hera non vincolate dal patto di sindacato. Facendo infuriare il Pd. Poi si è seccato anche l’ex sindaco Roberto Dipiazza, che i soldi per fare quell’intervento li aveva in cassa. Ma non aveva, ha detto, sufficiente tempo.
Cosolini racconta a Renzi di questa opera pubblica “di assoluta necessità e urgenza”. Bloccata, scrive, “non da lungaggini burocratiche ma, in questo caso, dal patto di stabilità”. Il sindaco sa che a domanda precisa (cantieri bloccati da burocrazia) risponde spostando l’asticella sui divieti finanziari (“la mia segnalazione - scrive - potrebbe apparire fuori tema”). Ma ci sono ragioni superiori per inoltrare l’appello: «Questa galleria almeno tre o quattro volte all’anno viene chiusa per qualche ora o qualche giornata, in seguito a cedimenti che vengono rattoppati alla meglio. Non è difficile prevedere - prosegue la lettera - che a breve potrebbe verificarsi un cedimento più consistente con il conseguente obbligo di chiuderla improvvisamente a tempo indeterminato per gravi motivi di sicurezza, sapendo peraltro che un incidente potrebbe avvenire in qualsiasi momento». Dunque il sodo: «Per questo intervento abbiamo le risorse e il progetto pronto, ma a bloccarci è la mancanza di spazi di Patto per i 10 milioni necessari».
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