Pizzolitto: si va avanti con il porta a porta
Il sindaco a Forza Italia: «Nessun rinvio. Discuteremo piuttosto sui correttivi»
Al sindaco si chiede di temporeggiare, facendo slittare il porta a porta in autunno? Risposta: insomma, partiamo con la differenziata a domicilio. Sperimentiamo il nuovo sistema e stiamo a vedere. Solo così si potranno valutare quali e quanti altri eventuali correttivi si potranno apportare. Il primo cittadino non lo dice espressamente, ma lo fa capire: andiamo avanti con il nuovo sistema. Ci vogliono i fatti. Ma soprattutto, resta fondamentale la questione di fondo, ricorda Pizzolitto: il raggiungimento di una determinata percentuale di differenziata. Raggiungibile solo attraverso il porta a porta. In altre parole, il sindaco Pizzolitto, insiste con il concetto basilare: conseguire un risultato che possa garantire l’abbattimento dei costi e il minore impatto ambientale possibile. Perchè il vero problema, ribadisce ancora una volta, è ciò che, diversamente, si potrebbe prospettare: pagare un alto scotto con l’ambiente e in termini economici, in tempi peraltro brevi. Una «deriva» sicura, dunque. Lo dicono i tecnici e le esperienze già maturate, considerato che l’alternativa, che non vogliono neppure i cittadini, sono nuove discariche e inceneritori.
«Il fatto è - osserva il primo cittadino - che qui si continua a parlare tanto e fuori luogo, ma nessuno tiene conto di questa vera necessità, legata alle percentuali di differenziata da produrre. Chiedo pertanto a tutte le forze politiche di fare uno sforzo in questa direzione». Ergo: andiamo avanti con il porta a porta. Di «stop» o slittamenti, dunque, pare di capire, non se ne parla. Soprattutto se le motivazioni addotte restano comunque «aleatorie» o impraticabili. Ma ciò non significa che Pizzolitto chiuda le porte al confronto e alla disponibilità. Del resto, lo ha sempre detto e ripetuto: «Nono sono oltranzista su questo tema - ha ribadito anche ieri -. Resto aperto alle eventuali modifiche in senso migliorativo». Eppure l’estate è stagione difficile. Il sindaco si limita ad osservare: «Il problema è per l’umido e su questo aspetto è stato opportunamente programmato un terzo passaggio settimanale. Tre ritiri settimanali mi sembrano congrui. Se si riveleranno insufficienti, troveremo un sistema migliore». Pizzolitto assicura, pertanto: «Terremo conto di altre ed eventuali osservazioni».
La questione, tuttavia, aggiunge, non è tanto il porta a porta in sè, quanto l’abitudine a differenziare il materiale che i monfalconesi saranno chiamati ad assumere. «È un’abitudine che ”nasce” in casa, la differenziata avviene nelle proprie abitazioni. È quindi importante per tutti imparare a dividere correttamente i materiali. Che poi il conferimento avvenga attraverso sacchetti ritirati a domicilio, bidoncini o cassonetti, non mi sembra poi così complesso o discriminante». Il sindaco qui si chiama in causa direttamente, come cittadino: «Abito in un condominio, dovrei essere tra i più preoccupati: eppure, non mi sembra così difficile o impossibile. Ho ricevuto il kit, le indicazioni sono chiare. Non mi pare poi così complicato. Certo, ci potranno essere difficoltà nei primi tempi, ma si tratta di un passaggio graduale». Pizzolitto non intende rispondere, invece, all’invito rivolto dal consigliere di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, che, nel suo appello, ha chiesto di attendere con l’applicazione del porta a porta, almeno fino ad ottobre. «C’è una mozione presentata in Consiglio - scandisce -: ne parleremo in quella sede. Ci sarà una discussione approfondita in aula. Ho aperto al dialogo, quindi, la volontà resta quella del confronto. Spiegherò le mie idee nella sede opportuna. Non capisco, peraltro, questo appello espresso prima di affrontare la discussione in Consiglio». Quanto all’andamento della distribuzione dei kit, Pizzolitto, rimanda il punto della situazione alla riunione di giunta, prevista oggi: «Verificheremo a che punto siamo assieme all’assessore competente».
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