Pochi nati, Mariano perde ancora residenti

MARIANO. Continua il calo della popolazione a Mariano (meno 28 residenti rispetto al 2014) e si conferma così per il terzo anno consecutivo un trend negativo, dopo un periodo lungo quasi un decennio di crescita continua che aveva permesso al paese di superare nel 2012 la soglia dei 1600 abitanti (per la precisione 1605). Mariano (compresa la frazione di Corona) al termine del 2015 conta 1530 abitanti (752 maschi e 778 femmine) e il paese in soli tre anni ha perso ben 75 residenti. Il calo del triennio 2013-2014-2015 è dovuto al saldo negativo del rapporto tra morti e nati e tra immigrati e emigrati.

Negli ultimi tre anni i bambini nati sono stati complessivamente 22 (9 maschi, 13 femmine) mentre le persone decedute sono risultate 65 (39 femmine 26 maschi). Nel 2015 ci sono state solo 4 nascite a fronte di 26 decessi. Dopo il 2012 si è rovesciata il movimento demografico tra i nuovi arrivi in paese e le persone che hanno lasciato la comunità. Per 12 anni consecutivi il numero degli immigrati è sempre stato superiore al numero dei partenti. Invece nell’ultimo triennio i dati attestano che i nuovi residenti sono stati in numero inferiore rispetto ai nuovi arrivi (126 immigrati contro 158 emigrati in altri paesi.

Anche Il numero delle famiglie è in calo: dalle 737 unità del 2012 si è passati alle 717 del 2015. Di pari passo con la diminuzione dei residenti è la decrescita dei cittadini stranieri che dai 72 del 2012 (28 maschi e 44 femmine) sono scesi alla fine del 2015 alla cifra di 50 ( 16 maschi,34 femmine) .«Ci sono stati molti anni di crescita continua – sottolinea il sindaco di Mariano Cristina Visintin - mentre negli ultimi tre anni si è registrato un calo dovuto in particolare all’elevato numero di decessi. La crescita negli anni passati era dovuta all’arrivo di nuove famiglie in paese in un momento in cui a Mariano si sono costruiti in diverse aree nuovi comparti abitativi. Da tre anni a questa parte l’edilizia residenziale si è fermata e questo fatto ha avuto un’ incidenza nella movimentazione demografica del paese che è stata accentuata anche dalla chiusura di diverse fabbriche nella zona artigianale e industriale».

Marco Silvestri