Ponte chiuso, code e proteste

È durato il doppio del previsto l’intervento di manutenzione del ponte girevole che collega Grado alla terraferma. Anziché nelle due fasi previste, ce ne sono volute quattro, ognuna superiore a una decina di minuti. E ogni volta si sono formate delle code di autovetture sia in entrata (traffico decisamente sostenuto, sicuramente oltre le previsioni) e sia in uscita. Il traffico si è sviluppato tra l’altro, per un bel po’ di tempo, anche a senso unico alternato. L’intervento di manutenzione, lo smussamento di un angolo che pochi giorni fa aveva impedito il rientro in assetto del ponte che era stato aperto per far passare alcune imbarcazioni, è stato eseguito da Fvg Strade e quantomeno sino al prossimo “Perdòn de Barbana” non ci dovrebbero essere problemi. Tutti questi inconvenienti accadono poiché basta un pur minimo cedimento della struttura che risale al 1936 per bloccarne il meccanismo. Ad ogni modo, considerata l’ondata di caldo che ci potrebbe essere domenica 6 luglio, giorno della processione votiva a Barbana, peraltro come avvenuto già in questi ultimi anni, nei pressi del ponte ci saranno a disposizione sia l’autobotte del Comune e sia quella della Protezione Civile, pronte a innaffiare con acqua fredda il vetusto manufatto per far rientrare l’eventuale dilatazione delle parti metalliche. La situazione generale del ponte non è, dunque, delle migliori. In base all’ultima ipotesi progettuale ci vorrebbero 4 milioni di euro per rimetterlo a posto, soldi che non si trovano da alcuna parte. Tra l’altro non si può sottacere al fatto che, proprio per l’età, il ponte ricade sotto il vincolo della Soprintendenza. Ma in tanti si sono chiesto se per questioni di oggettiva necessità per il bene della comunità, valgono ancora queste disposizioni. In caso di urgenza, di un soccorso qualsiasi oltre il ponte se questo è guasto per raggiungere la zona sarebbe necessario effettuare un giro vizioso di di 50-60 km. Di chi sarebbe la colpa?(an.bo.)
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