Presentato ai sindaci della Bassa friulana il piano delle acque
SAN GIORGIO DI NOGARO. «È iniziato con l'apporto costruttivo dei sindaci della Bassa friulana e del Basso Isontino il percorso di illustrazione dei contenuti del Piano regionale delle acque, strumento che nei prossimi mesi potrà essere valutato dalle comunità interessate e sarà oggetto di osservazioni e proposte». Sono queste le parole con le quali l'assessore regionale all'Ambiente, Sara Vito, ha voluto commentare la prima e importante riunione che ha promosso, assieme al presidente della IV Commissione consiliare, Vittorino Boem, nel municipio di Cervignano per illustrare i contenuti della proposta di Piano, con particolare riferimento al territorio interessato dai pozzi artesiani. «Il Friuli Venezia Giulia - ha precisato Vito - è l'ultima Regione in Italia a dotarsi di questo strumento indispensabile per la gestione sostenibile del territorio e, in particolare, di quel bene comune essenziale che è l'acqua». Un bene, come ha ricordato l'assessore, del quale disponiamo in quantità sufficiente al fabbisogno ma che non per questo va sprecato e, anzi, dev'essere salvaguardato soprattutto in termini di qualità. «Il Piano - secondo Vito - mira a favorire un approccio corretto all'argomento e allinea il Friuli Venezia Giulia alla direttiva comunitaria che definisce misure specifiche per migliorare la qualità e la quantità delle acque superficiali e sotterranee». «Questa - ha commentato l'assessore nel concludere - è stata la prima riunione operativa con i sindaci del territorio che ringrazio per i contributi forniti e che saranno i miei primi interlocutori sull'argomento».
I sindaci, da parte loro, apprezzando il metodo partecipato seguito dalla Regione, si sono fatti portavoce delle attese del territorio e dei cittadini fornendo elementi di analisi importanti ed utili al completamento del Piano. L'occasione, comunque, è stata utile per fugare i dubbi e le incertezze sul nuovo strumento che erano stati espressi nel corso della riunione dalle comunità locali attraverso i sindaci dell'area interessata dai pozzi artesiani. In particolare, rispetto alla fruizione del bene delle acque sotterranee, è stato ribadito che i pozzi sono una risorsa per l'approvvigionamento idrico, della quale non è messa in discussione l'esistenza ma andranno utilizzati al meglio, riducendo, per quanto possibile, gli sprechi.
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