Primarie ad alta tensione Il Pd censura Russo

L’Ufficio di presidenza si riunisce e conferma il contributo di due euro «No ai tentativi di deformare le regole e il voto». Ma il senatore non molla
Di Gianpaolo Sarti

La macchina organizzativa è pronta. Si vota alle primarie del centrosinistra domenica prossima dalle 9 alle 21. Quattordici seggi aperti in gazebo, palestre, circoli, sedi di partito e associazioni. Da Basovizza a Opicina, da Roiano a San Giacomo. Il sindaco uscente Roberto Cosolini e il senatore Francesco Russo sono i due candidati. Entrambi Pd. Possono partecipare alla consultazione tutti i residenti che abbiano compiuto 16 anni. Confermato il contributo di due euro.

Fin qui i dettagli operativi, perché quelle di domenica saranno ricordate come le primarie della discordia. I dem si preparano all’appuntamento in un clima di accuse e controaccuse, guerre tra correnti ed endorsement dell’ultimo momento. Clima impensabile fino ad appena qualche settimana fa. Tutta acqua al mulino del centrodestra e del M5S? Proprio ieri l’Ufficio di presidenza del partito, che si è riunito in fretta e furia per ufficializzare i due euro chiesti all’elettorato, è intervenuto con molta durezza per censurare la proposta di rimborso agli under 25 avanzata dai senatore con una raccolta fondi personale. Un tentativo che, servendosi di soldi, a giudizio del Pd «potrebbe influenzare la scelta del candidato», deformando l’esito elettorale. Una compravendita di voti? Insinua questo, in buona sostanza, il comunicato stampa conclusivo dei vertici Pd sul pressing del senatore? «Il versamento di almeno due euro quale contributo alle spese organizzative delle primarie è previsto dal regolamento delle primarie stesse», è la premessa della nota dell’Ufficio di presidenza. «Per tale ragione ogni intervento da parte dei candidati teso a escludere una parte dell’elettorato dal versamento del contributo è in contrasto con le norme approvate dagli organi competenti».

È appunto il riferimento alla battaglia di Russo per concedere la gratuità almeno agli under 25 e ai disoccupati o, in caso contrario, la restituzione dei due euro. Una proposta bocciata categoricamente, perché «la scelta del candidato da parte degli elettori, che deve essere politica e programmatica – puntualizza l’Ufficio di presidenza – sarebbe invece inevitabilmente influenzata da interventi di tipo economico unilaterali, creando una grave disparità tra i candidati. Appare infatti evidente che un elettore che riceva da parte di un candidato un contributo in denaro a rimborso di quanto versato sarebbe orientato e influenzato nel voto stesso. Tale azione perciò potrebbe deformare il risultato elettorale. Qualsiasi competizione democratica si fonda sul rispetto delle norme stabilite ed è fatto obbligo a chi si candida di accoglierle anche quando non sono condivise. Norme che, lo ricordiamo, sono state formulate e condivise da tutte le forze della coalizione e ratificate nelle sedi preposte, e alle quali i candidati sono tenuti al rispetto».

La lista delle spese sostenute che giustificherebbe la necessità delle primarie a pagamento, anche questa sollecitata da Russo, si farà. Ma a voto concluso, entro 30 giorni. I soldi della raccolta che non verranno impiegati, infine, saranno investiti per «interventi di sostegno a famiglie in difficoltà», o borse di studio. Per Russo è un assist: «Se si sa già che avanzeranno dei soldi non è più logico trasformare il contributo da obbligatorio in volontario, oppure abbassarlo a un euro ed esentare ad esempio gli under 25 e i senza lavoro?» ribatte il senatore che critica anche la decisione di limitare a 14 il numero di seggi. «Ne avevo domandati due ulteriori in centro città, in via Dante e Largo Barriera, e uno a Borgo San Sergio, zone, al momento, completamente scoperte» osserva. «Tre sedi che avremmo messo a disposizione noi a titolo gratuito. Ci è stato risposto ancora di no. Perché, dunque, stiamo scegliendo di penalizzare in questo modo una parte dei cittadini?».

Nel frattempo nel Pd si scatena la gara degli endorsement. Tarcisio Barbo, uomo di partito, giura fedeltà a Cosolini: «Ha ben operato ed ha aperto strade innovative e concrete per il futuro della città – scrive in un giro di mail – per questo non esistevano ragioni di sorta per promuovere le primarie che finiscono per indebolirne la portata e la statura in vista della vera scommessa su un futuro denso di incognite sul piano sociale e politico». L’ex capogruppo Giovanni Maria Coloni, tornato a fare il funzionario sanitario a tempo pieno, in un post su Facebook appoggia invece l’avversario: «Voterò per Russo, del quale stimo le capacità e competenze, il concreto e dinamico impegno nelle istituzioni».

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