Pro loco esclusa dai fondi per il centenario: è protesta

Dalla Regione neppure un centesimo al sodalizio di Fogliano da anni impegnato con “Sentieri di pace” nella promozione turistica dei luoghi della Grande guerra
Di Luca Perrino

FOGLIANO REDIPUGLIA. Ormai il centenario della Grande Guerra è iniziato. I proclami e gli slogan non si contano. In tanti vorrebbero esserci. Ogni singola località del Friuli Venezia Giulia scopre di avere un legame con la prima guerra mondiale.

Ma il luogo simbolo, Fogliano Redipuglia, continua ad essere abbandonato a se stesso, con il museo di casa Terza Armata che apre a singhiozzo e gli interminabili lavori al cimitero austroungarico.

Punti neri ai quali si aggiunge la grande delusione per gli operatori del progetto “Sentieri di pace” della Pro loco, una doccia fredda quella di non essere stati tra i beneficiari regionali legati ai “progetti mirati” che sovvenzionano le attività turistiche del Friuli Venezia Giulia.

Dopo oltre vent’anni di intensa e continuativa attività, non vedersi considerati da quell’istituzione che dovrebbe incidere negli aiuti, demoralizza a tal punto che lo stesso coordinatore e ideatore ha deciso di proporre lo scioglimento dell’organizzazione.

«Probabilmente, come autentici cretini - dichiara Franco Visintin - non ci stiamo accorgendo di fare un’attività inutile, anche se molto apprezzata e in parte sostenuta a livello internazionale».

«E ciò se si considera anche - aggiunge -.il potenziale aiuto che dovrebbe arrivare da politici locali autorevoli come Sara Vito, Loredana Panariti e Rodolfo Ziberna, i quali coprono ruoli importanti all’interno della Regione. Forse non godiamo di simpatie partitiche specifiche che sembrano contare molto di più che l’attività vera che si costruisce».

Secondo i “Sentieri di pace” non si sono mai capite linee decise dalla Regione, ma sembrerebbe che tutto il comparto riferito alla Grande guerra sia da imputare al settore delle attività culturali.

«Fin qui nulla da eccepire come scelta regionale – continua - ma è difficile da capire la strada di una strategia turistica che si vuole intraprendere».

«Cultura e turismo - prosegue - vanno a sinergicamente a braccetto, ma che per raggiungere effetti positivi devono trovare linee programmatiche e di gestione organizzativa totalmente diversa».

E mentre la delusione pervade gli animi dei volontari, continuano i lavori per la sistemazione della stazione ferroviaria, prossima sede del museo virtuale e del punto informazioni ed assistenza turistica. Un progetto finanziato da Terna e condotto direttamente dalla Pro loco con l’assistenza dell’amministrazione comunale. Che si dovrebbe concludere entro il 6 luglio, la data del grande concerto di Riccardo Muti al Sacrario.

Quello che non si conclude è il lavoro al cimitero austroungarico, il quale doveva riaprire i battenti sabato scorso. Una situazione paradossale, tanto che ieri lo stesso Visintin ha sollecitato il Prefetto di Gorizia ad “ingadare” sullo svolgimento dei lavori, che ieri sono ripresi all’ingresso dello stesso ed a fare in modo che la struttura possa riaprire al più presto. Evitando l’accumularsi del disagio che sopportato i tanti visitatori che non possono far altro che dare un’occhiata all’interno utilizzando il palco sistemato dalla Pro loco a fianco del cimitero.

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