Processo al caporalato, iniziata la sfilata dei testi

Con la deposizione dei primi quattro testi è cominciato a entrare nel vivo il processo per il caporalato nell’appalto Fincantieri. Sono stati quattro bengalesi, che hanno lavorato all’interno del cantiere di Panzano per le ditte subappaltanti, a essere ascoltati sulle modalità di assunzione, sui pagamenti delle loro prestazioni e sull’attività che svolgevano. Deposizioni lunghe, non solo per le numerose domande di chiarimento poste dai difensori degli imputati, ma anche dalla scarsa dimestichezza con la nostra lingua dei bengalesi nonostante fossero assistiti da un interprete anche lui di nazionalità bengalese. Altri quattro testimoni, pure loro bengalesi, che erano stati convocati per questa udienza saranno invece sentiti nella prossima fissata per giovedì 19 giugno al tribunale di Gorizia. In questo procedimento sono imputati di associazione per delinquere ed estorsione aggravata Angelo Commentale e i figli Giuseppe e Pasquale, assieme agli operai Amin Ruhul e Alessandro Rispoli, nonchè Anna De Simone moglie di Angelo Comentale, e Miah Kabir, quest’ultimo in relazione alla sola accusa di estorsione. L’inchiesta della Procura aveva portato alla scoperta di un’organizzazione che, secondo il capo di imputazione era dedita principalmente all’estorsione ai danni dei cittadini bengalesi (alcuni si sono costituiti parte civile), sfruttandone l’attività professionale, sottopagandoli e costringendoli con violenza e minaccia ad accettare condizioni deteriori rispetto a quelle previste dalla contrattazione collettiva di lavoro. Il tutto attraverso il succedersi delle ditte riconducibili ai Commentale, come la Edilnaval, la Navalplanet e la Sea Work, con identico oggetto sociale e sostanziale identità organizzativa. (fra. fem.)