Pugni al conducente del bus, pena più severa

Pena più severa per Moris Lorenzetti, il giovane passeggero che, assieme a un amico, nel novembre del 2009 aveva preso a pugni il conducente della linea 34. In Corte d’Appello il procuratore generale, al quale l’avvocato dell’autista William Crivellari si è associato, ha ritenuto inadeguati i 9 mesi stabiliti in primo grado (con risarcimento danni per un totale di 5 mila euro), e ha deciso di revocare le attenuanti generiche portando la condanna a un anno e un mese. L’aggressione si era verificata a bordo dell’autobus: Lorenzetti e Massimo Viscido erano saliti con le sigarette accese. Di fronte alle proteste delle persone, il conducente aveva invitato i giovani a spegnerle. Era bastato questo per suscitare la reazione violenta dei due. Nessuno era intervenuto in aiuto del dipendente della Trieste Trasporti. Ma le porte dell’autobus erano rimaste chiuse, consentendo agli agenti della polizia di intervenire all’altezza di viale d’Annunzio prendendo in consegna gli aggressori. In tribunale, tuttavia, il difensore sosteneva che lesioni erano state provocate esclusivamente da Viscido, che davanti al gip Patriarchi nell’aprile di due anni fa aveva preferito patteggiare 5 mesi con la concessione dei benefici. Una posizione che non ha convinto l’accusa. A Lorenzetti, dunque, è toccata inizialmente una condanna a 9 mesi senza condizionale per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Ad emettere la sentenza il giudice Massimo Tomassini che aveva accolto la proposta del pm Lucia Baldovin. Condanna ora rivista anche in considerazione che il giovane risultava pluripregiudicato. (g.s.)
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