Quarnero inquinato l’Ina minimizza ma i danni sono gravi
FIUME. Altro che 24 ore. Per risanare le conseguenze dell'inquinamento da idrocarburi che giovedì ha colpito un tratto di costa quarnerina, a est di Fiume, ci vorrà almeno una settimana e forse non basteranno neanche sette giorni. La direzione della raffineria dell'Ina a Urinj (impianto ad un paio di chilometri da Fiume), nell'ammettere che lo sversamento si era verificato dal suo stabilimento, aveva parlato di pulizia da portare a termine in un solo giorno, mentre i fatti la stanno invece smentendo.
Per l'Ina non è stato l’unico errore di valutazione: nel comunicato diffuso nella serata di venerdì si è parlato che la chiazza nera - quasi sicuramente masut - «ha lordato circa 100 metri quadrati di costa», dalla raffineria al porticciolo di Podurinj. Ma non è così e lo ha rilevato anche il capitano portuale di Fiume, Darko Glažar. «Abbiamo notato scogli e spiagge anneriti dagli idrocarburi per centinaia e centinaia di metri. Purtroppo a causa dello scirocco le imbarcazioni della Capitaneria di Fiume e della Dezinsekcija non hanno potuto dare il loro contributo dal mare, con lo scirocco che ha complicato la situazione. Temo che potrebbe andare anche peggio quando si leverà la bora, che potrebbe far andare al largo la sostanza inquinante».
Il direttore della raffineria di Urinj, Erkki Ranta, ha incontrato i giornalisti, dicendosi molto dispiaciuto per l'incidente, sicuramente il più grave degli ultimi 10 anni causato dallo stabilimento quarnerino: «Crediamo che l'inquinamento abbia avuto origine da una tubatura per lo scarico dell'acqua piovana, posata sul fondale marino. Credo che in essa si siano depositati gli idrocarburi, poi fuoriusciti in mare a causa del moto ondoso e delle intense piogge di questi giorni. Stiamo provvedendo affinchè simili incidenti non accadano più».
Sembra pero' che il problema non sia scoppiato giovedì. Da almeno tre settimane, così i pescatori di Kostrena (comune in cui si trova la raffineria), a circa 100 metri dallo stabilimento sta fuoriuscendo una sostanza nera, che sta inquinando un vasto braccio di mare. I pescatori parlano di reti nere e appesantite da questa sostanza, mentre di pesci non c’è neanche l'ombra.
Andrea Marsanich
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