«Quell’uomo sa come muoversi Trieste non è più un’isola felice»

«Per fortuna me la sono cavata. Ma è stato tremendo. Chi mi ha aggredito non era uno sprovveduto. Me la sono cavata solo per un pelo».
Eugenia Roetl, a dodici ore dall’aggressione subita nel tardo pomeriggio di sabato nell’atrio del condominio dove risiede in via Cantù, è ancora sconvolta. Ma la rabbia ha preso il sopravvento sulla paura, sullo choc delle prime ore. Dice: «Voglio che in città si sappia quello che mi è successo. Non è vero che Trieste è una città tranquilla, un’isola felice. Ci stiamo avviando in una direzione pericolosa».
La donna ha riportato una serie di ematomi che sono stati medicati dai sanitari del 118. «Non sono andata in ospedale, ma oggi (ieri, ndr) è venuto a casa il mio medico che mi ha visitata e fortunatamente gli ematomi si stanno riassorbendo».
Poi ricorda l’episodio che le resterà impresso per tutta la vita. «Ero andata a fare una passeggiata con il cane - racconta - e poi sono tornata a casa, per uscire nuovamente per alcuni impegni. Ho aperto la porta di casa e dopo tre scalini, giunta al pianerottolo, me lo sono trovata davanti».
Il malvivente non ha esitato. Ha colpito senza pietà la donna che mai avrebbe immaginato l’agguato. Con un pugno, poi con un secondo colpo. Sempre più forte. Sempre più violento. In breve Eugenia Roetl è caduta a terra. Ed è stato un miracolo se non ha battuto la testa contro il pavimento.
Dice ancora la donna: «Non riesco a capacitarmi di come sia potuto succedere. Il malvivente, mi è stato poi detto dalla vicina di casa che mi ha soccorso e aiutato, era entrato nell’area condominiale in bicicletta e si era diretto in garage. Quell’uomo sapeva dove nascondersi e conosceva la casa, non c’è dubbio. E la prova - aggiunge la vittima - è costituita dal fatto che poi se n’è andato tranquillamente abbandonando la bicicletta lì. È uno che conosce il fatto suo. Non c’è dubbio. E soprattutto sa come muoversi». E ripete: «Non avrei mai pensato che fatti del genere potessero accadere a Trieste. È pazzesco che qualcuno entri nelle case come è successo nel mio caso. La gente deve stare attenta. Bisogna dirlo forte. Prima che sia troppo tardi».
Le indagini sull’episodio sono subito scattate. Gli agenti della Squadra volante e della Mobile hanno effettuato un lungo sopralluogo in tutta la zona spingendosi fino al parco di via Giulia. Purtroppo senza alcun risultato. Ma le indagini proseguono a pieno ritmo. Ieri la donna e la vicina (che aveva visto il malvivente passare attraverso la porta carraia) sono andate in Questura. E probabilmente ci torneranno anche nei prossimi giorni.
L’ultimo episodio simile a quello di via Cantù, è accaduto qualche anno fa in via Cologna, nell’edificio di scala Ferolli 1. Dopo aver colpito al volto e fatto cadere a terra un’anziana, un malvivente le aveva strappato di dosso una collanina e l’orologio che aveva al polso.
La vittima anche in questo caso era stata una donna, di 71 anni, sorpresa mentre stava tranquillamente rientrando a casa. Una volta nell’atrio, l’uomo aveva salito tre gradini, poi all’improvviso si era girato dirigendosi verso la settantunenne. A quel punto l’aveva colpita al volto facendola cadere. Una volta che la donna era a terra, le aveva strappato un orologio in metallo di color oro dal polso e una collana d’oro dal collo. (c.b.)
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