Raccolti più di 12mila euro grazie a “In fila per un sorriso”

“In_fila per un sorriso” ha di nuovo colpito nel segno. Torniamo a ricordarlo: l’iniziativa di solidarietà, giunta alla sua sesta edizione, organizzata dal Caffè Garibaldi e dall’agenzia immobiliare Ricci con il coordinamento di Marco Treu, ha raccolto nell’ormai tradizionale appuntamento del 23 dicembre nello storico bar di corso Italia oltre 2.400 euro che sono stati interamente devoluti alla mensa dei Frati cappuccini di Gorizia.
«Abbiamo superato abbondantemente quota 12mila euro – sottolinea Alberto Ricci che assieme a Dennis Macedonio sono i protagonisti di quest’importante evento di beneficenza – e non posso che ringraziare tutti i nostri amici e simpatizzanti che in questa serata, e in tutti questi anni, danno un contributo importante in un momento così difficile. Vorrei inoltre ringraziare i nostri partner che hanno reso possibile questo evento a partire da Silvio Jermann e la sua azienda vinicola, oltre a D'Osvaldo prosciutti, Zuani, Castelvecchio, Borgo SanDaniele e Russiz Superiore».
In passato “In_fila per un sorriso” aveva sostenuto le cause del Burlo Garofolo, l’associazione “Casa mia”, l’Anffas di Gorizia, la Caritas diocesana di Gorizia e da due anni di seguito l’intero ricavato va alla mensa dei frati Cappuccini di piazza San Francesco.
Alla mensa dei poveri continuano a bussare parecchi giovani, tanti stranieri, qualche donna. Ma anche anziani: forse, più che poveri, soli. Ogni giorno, alle 11.30, gli ospiti della mensa dei poveri bussano alle porte del convento. Si siedono in mensa, scambiano quattro parole, attendono i volontari che servono loro il pranzo: sì, i volontari, il cui apporto è a dir poco fondamentale. La scena, come abbiamo scritto diverse volte su queste colonne, si ripete ogni giorno, da anni e anni.
Soltanto fra il 1943 e il 1944 la mensa è rimasta chiusa, per il resto ha sempre sfornato piatti fumanti per chi ha bisogno, compreso il giorno di Natale, tranne un breve periodo ad agosto dove lo stop è necessario per consentire ai volontari di tirare il fiato e per effettuare necessari lavori di manutenzione.
(fra.fa.)
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