Razzini dice sì a Nicoli «La Cisint? Non correrà non è nei suoi piani»

Nicoli è stato chiaro: Forza Italia e Lega Nord unite per costruire un centrodestra in grado di ridare vigore e futuro a Monfalcone. Ma ha posto una condizione: “no” alla possibile candidatura a sindaco di Anna Maria Cisint. E il capogruppo consiliare del Carroccio, Federico Razzini, risponde con altrettanta franchezza: «Nicoli ha avuto il pregio della chiarezza, ma la stessa Cisint a me ha giurato che la sua candidatura a sindaco non rientra assolutamente nei suoi progetti. Inoltre, non lo può fare per legge, tanto che si è dimessa dal Consiglio comunale. Mi sembra, pertanto, che stiamo parlando di un’ipotesi che non esiste. Semmai ora è il momento di costruire un programma unitario e ricercare un candidato sindaco che possa veramente, con l’aiuto dei partiti e formazioni che lo sosterranno, ridare ossigeno alla nostra povera Monfalcone». Razzini ha già in mente alcuni nomi: «Ci sono due o tre persone che potrebbero governare molto bene la città. Ma sarei irresponsabile - anticipa subito - se li bruciassi facendone il nome. Ne parlerò con il mio segretario Massimo Asquini, con Nicoli e con i responsabili di altri partiti, a tempo debito. Comunque non prima dell’esito del referendum sulla fusione dei Comuni».
Dunque, l’alleanza Lega-Forza Italia rimane un investimento. «Ci sono tutte le ragioni sia di rapporto politico che di sintonia sui programmi, comprendendo le stesse battaglie unitarie portate avanti in Consiglio, per arrivare a un accordo. Se ciò non dovesse avvenire, sarebbe una sconfitta per tutti, in primis per noi che facciamo politica all’opposizione. Certo - aggiunge -, all’interno del centrodestra questioni di carattere personale hanno un po’ frenato, tuttavia, penso che ora ci siano le condizioni per formare una coalizione forte, partendo proprio dall’alleanza tra Lega e Fi». Quanto alle altre forze da aggregare al progetto programmatico, Razzini fa riferimento a Fratelli d’Italia e a eventuali formazioni di area centrista «dove ci sono intelligenze importanti in città. Penso anche, perché no?, all’associazione della Cisint “Monfalcone Domani”».
Nicoli ha siglato un accordo con l’Udc. Razzini argomenta: «Assieme ad Asquini e agli altri componenti della Lega, abbiamo incontrato il nostro parlamentare Massimiliano Fedriga, che ci ha esortato a costruire una coalizione senza preclusioni. Ovviamente non potremo prendere in considerazione la presenza del simbolo del Nuovo Centrodestra, visto che il segretario e ministro degli Interni Alfano sta rendendosi corresponsabile dell’invasione di clandestini in Italia. Per il resto, chi vuole dare un’alternativa a quella che ormai non definisco più sinistra, ma un gruppo di potere incancrenito, è bene accetto». A fare i nomi di Blasig e Fasola, dimissionari di “CambiAmo Monfalcone” in Consiglio, Razzini osserva: «Purtroppo tendono, forse per forma mentis, a una sorta di autoesclusione elitaria. Come si fa, ad esempio, a cercare di raccogliere ampi consensi su un progetto come la “Città Comune” e contemporaneamente sparare a zero su tutte le altre forze politiche, da destra a sinistra? Mi pare che, a volte, una certa presunzione offuschi un po’ l’intelligenza politica». Si va quindi verso l’alleanza per la ricerca di un candidato condiviso? «Spesso - dice Razzini - si sono amplificate le differenze di vedute, di opinione o di legittime questioni personali. In realtà, su 10 temi politici portati avanti in Consiglio, 8-9 volte Lega e Fi sono andate di comune intesa. Cito, ad esempio, la proposta del referendum sulla raccolta differenziata. La battaglia contro la moschea, facendo anche da trait d’union tra Nicoli e Cisint. A costo di passare per colui che cerca di mediare, in politica bisogna cercare di unire e di aggregare, non di distruggere».
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