Riapre i battenti il giardino Viatori

Lo splendido parco è stato donato alla Fondazione Carigo, come da volontà del professor Luciano scomparso di recente

Riapre i battenti lo storico giardino Viatori. È tutto pronto a Piuma, dove Gorizia sale in collina e la città lascia il posto alla natura, per la nuova “inaugurazione” dello splendido parco fondato dal professor Luciano Viatori, che alla sua scomparsa ha disposto la cessione della sua creatura alla Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, che ne è diventata dunque la titolare e la gestrice.

Questa mattina, dalle 11.30 in poi, si svolgerà una “preview” riservata alla stampa e ai membri del consiglio di amministrazione della Fondazione Carigo, seguita da una sorta di conferenza stampa prima della riapertura ufficiale al pubblico, che avverrà (pur senza una cerimonia vera e propria) nella giornata del 25 aprile, dalle 16 alle 19. Da quel giorno il gioiello botanico di Piuma, al quale si accede dalla stretta via Forte del Bosco, aprirà ogni weekend, proprio come voleva ai tempi il professor Viatori, in questa fase almeno fino all'inizio di giugno.

Il giardino Viatori, lo ricordiamo, esiste dal 1980 per la passione sconfinata e la generosità – l'ingresso è sempre stato libero, con una cassetta per le donazioni spontanee per il giardino - del suo colto creatore, che aveva acquistato nel 1972 due ettari e mezzo di campi coltivati (allora c'era il mais) per trasformarli in uno dei veri e propri gioielli della città. Il giardino sorse un po' alla volta. Arrivarono prima i ciliegi e gli alberi da fiore, poi le collezioni, alcune assai rare: azalee, rododendri, pruni, meli, magnolie, deutzie, spiree, viburni, ceanothus. Tutto catalogato e curato con attenzione maniacale. Un simile tesoro non poteva scomparire assieme al suo ideatore, che non a caso ha scelto una realtà solida come la Fondazione per proseguire il cammino da lui iniziato.

«Per noi è un grande onore, ma anche un onere – ammette il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia Chiozza -. Quando ho saputo che il professore ci aveva scelti per il suo lascito, ho provato grande orgoglio: vuol dire che siamo considerati una realtà affidabile, in città. Allo stesso tempo ho avvertito la responsabilità che ci attende nei confronti della città. Dobbiamo mantenere il Giardino come avrebbe fatto Viatori».

Per il momento l'orientamento della Fondazione è quello di proseguire all'insegna della continuità. Opereranno nel parco gli stessi giardinieri e gli stessi custodi del passato. Del resto non ci sono stati nemmeno i tempi tecnici per immaginare delle novità, visto che il notaio ha consegnato alla Fondazione le chiavi del parco, dopo tutte le operazioni burocratiche di passaggio di proprietà seguite alla morte di Viatori, solo la scorsa settimana. «Le uniche cose che faremo in vista della riapertura saranno la chiusura di qualche passaggio o vialetto poco sicuro o rovinato, e la delimitazione del laghetto e della piscina, sempre per questioni di sicurezza – dice Chiozza -. Ma faremo ogni cosa in modo meno visibile e impattante possibile, per non rovinare alla vista la splendida cornice del parco, per eccessivo zelo». Proseguendo nella tradizione e nella filosofia di Viatori, confermati anche gli orari d'apertura, ogni weekend (e la giornata inaugurale del 25 aprile) dalle 16 alle 19. All'ingresso sarà posto un cartello con un regolamento, per ricordare a tutti i visitatori i loro doveri: non sporcare, non toccare fiori e piante, tenere i cani al guinzaglio. Perchè, anche senza il professore, il giardino resti pure in futuro il gioiello che è.

Marco Bisiach

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