«Ripristinare i quartieri? Mi sembra anacronistico»

Romoli promette che la petizione passerà al vaglio di giunta e maggioranza ma la proposta non lo convince: «La nuova suddivisione non sta in piedi»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 12.02.2016 Lucinico, incontro su quartieri © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 12.02.2016 Lucinico, incontro su quartieri © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Ripristinare i Consigli circoscrizionali? Ettore Romoli va con i piedi di piombo. Promette che il tema verrà attentamente analizzato assieme ai componenti della giunta municipale e con il coinvolgimento della maggioranza di governo. Sullo sfondo, però, c’è la sua posizione personale che non va esattamente nella direzione della “rinascita” dei Consigli di quartiere.

Ecco il suo pensiero che è importante alla luce della petizione (quasi mille firme raccolte) che alcuni ex presidenti circoscrizionali hanno presentato in Comune. «Sì, ho ricevuto la petizione. Che dire? Esaminerò la proposta e la sottoporrò al giudizio della giunta e della maggioranza ma, a caldo, mi sembra che l’idea elaborata non stia in piedi. Si tratta di dare vita a 4 consigli di quartiere, dividendo il resto del territorio comunale in Gorizia Sud e Gorizia Nord. Ciò mi sembra inaccettabile. È una proposta che uscì in Consiglio comunale qualche tempo fa e che fu già bocciata a maggioranza»

Rimarca Romoli: «Personalmente, poi, sono molto critico sulla funzione che i Cdq possono avere in quanto le periferie, in questi anni in cui sono stato sindaco, sono state tutelate indipendentemente dalla presenza di un consiglio circoscrizionale che, poco o tanto, rappresenta un costo. Diciamola tutta: i Cdq mi sembrano istituzioni anacronistiche in una città di 35mila abitanti».

Quindi, c’è ben poco da sperare. Secondo la proposta della petizione, i Cdq dovrebbero essere sei in totale, numero massimo permesso dalla legge regionale 1 dell’11 febbraio 2011: ai quartieri interessati dalla legge di tutela delle minoranze linguistiche (Lucinico, Sant’Andrea, Piedimonte e Piuma-San Mauro-Oslavia) si aggiungerebbero le circoscrizioni di Gorizia Nord e Gorizia Sud. Le circoscrizioni, torniamo a ricordarlo, avrebbero ruolo istituzionale e dotazione finanziaria, mentre per i presidenti ci sarebbe solo un rimborso spese simbolico. «Sono i cittadini a volerlo», ha spiegato nei giorni scorsi Lorenzo Persolja, ex presidente di Piuma, San Mauro e Oslavia, mentre, secondo l’ex consigliere comunale Silvan Primosic dietro il disinteresse del Comune c’è la «volontà politica di non far partecipare alla vita amministrativa i cittadini».

Al momento, riguardo alla petizione, sono state contate 980 firme ma, assicurano i promotori, «c’è ancora qualche foglio da recuperare e dunque sostanzialmente abbiamo raggiunto quota mille». «Solo qui abbiamo ottenuto 512 firme, senza nemmeno forzare la mano - aveva precisato l’ex presidente del Consiglio di quartiere di Lucinico Giorgio Stabon, che aveva fatto il punto della situazione nel Centro civico della frazione assieme agli altri promotori della petizione -, visto che sono stati i cittadini stessi a venirci a cercare, un po’ da tutta Gorizia. Questo è un messaggio forte che i goriziani lanciano all’amministrazione, e per questo contiamo di avere un riscontro». Non resta che attendere il termine delle consultazioni fra sindaco, giunta e maggioranza.

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