Rischia anche il progetto Casa del parto

La chiusura del Punto nascita di Gorizia avrà ripercussioni anche sui progetti europei che prevedevano la realizzazione della Casa del parto. A certificarlo è il vicesindaco Roberto Sartori impegnato nel Gect, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale. «In merito alle dichiarazioni a favore di una Casa del parto transfrontaliera o di un accordo con l’ospedale di Sempeter di diversi esponenti del centrosinistra locale e provinciale, dai sindacati e dal resto del mondo, faccio fare alcune osservazioni. A parlare tutti sono bravi, ma fino adesso, cosa è stato fatto? Di che cosa parliamo? Chi ha elaborato una proposta valida? Tecnicamente un progetto deve essere supportato da dati ed indicatori oggettivi, in ambito sanitario transfrontaliero: non mi risulta che in passato sia stato fatto uno studio concreto tra Azienda sanitaria isontina e Sempeter. Quello che invece è stato presentato all’assessore regionale Telesca il 30 aprile scorso, attraverso la convenzione tra Informest e l’Ass 2 Isontina, con il coinvolgimento attivo di gruppi di lavoro tecnici coordinati dal Gect-Go, è un percorso congiunto e partecipato di reciproca analisi delle prestazioni e dei servizi sanitari erogati nei due territori, per stabilire una proposta di accordo tra Slovenia e Regione Fvg per la costruzione di “iniziative pilota” di una sanità pubblica transfrontaliera identificando tappe, temi di cooperazione e progettualità innovative di reciproco interesse. Ciascun gruppo di lavoro ha avuto due caratteristiche fondamentali: transfrontaliero, composto da professionisti e responsabili delle istituzioni pubbliche interessate all’idea progettuale in territorio italiano e sloveno dell’area di intervento. Multidisciplinarietà e interistituzionalità; relativamente a ciascuna idea progettuale sono stati infatti identificati e coinvolti nel percorso diverse figure professionali e interlocutori pubblici, del privato sociale e dell’associazionismo. Tutto questo lavoro ha portato ad identificare tre ipotesi progettuali inserite nel “piano strategico del Gect” per la programmazione 2014/2020: 1) sperimentazione in rete transfrontaliera per una presa in carico sociosanitaria coordinata delle persone con disturbo mentale; 2) infanzia e adolescenza: prevenzione e recupero delle difficoltà di apprendimento e lavoro in rete; 3) percorso nascita transfrontaliero, Gorizia come polo innovativo a livello europeo per la presa in carico della gravidanza fisiologica. La precisazione è necessaria onde evitare continue strumentalizzazioni». (
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