Rissa con il coltello in Cavana, due feriti
Si picchiano a sangue. L’aggressore, colpito al capo, finisce all’ospedale, l’altro riesce a scappare
Rissa con coltello nella centralissima zona di piazza Cavana. Ancora un fatto di sangue, ieri sera, a Trieste, dove due uomini - un ungherese e un triestino, entrambi sulla quarantina - a seguito di un violento alterco, sono venuti prima alle mani, tra grida e schiamazzi, e poi è stata estratta una lama.
Nessun ferito grave: il peggio è stato scongiurato grazie al tempestivo intervento del titolare di un negozio della zona che, con un provvidenziale calcio, ha scaraventato lontano l'arma (un coltello a serramanico aperto, ndr) prima che potesse trapassare uno dei due. L'episodio, avvenuto verso le 18.45, ha destano molto scalpore tra la gente del quartiere, che si è precipitata al telefono per chiedere l'intervento delle forze dell'ordine, dopo aver assistito alla scena del fuorioso litigio e aver notato la larga chiazza di sangue rimasta per terra, sulla pietra, all'altezza del negozio di mercerie «Sagittario». Teatro della rissa, avvenuta in due tempi, l'area di piazza Cavanna compresa tra l’istituto Unicredit e l'incrocio con la via Felice Venezian.
E proprio davanti alla banca, quando parecchie persone affollavano le strade del cuore storico e si accingevano a fare rientro a casa, ha avuto origine tra i due uomini un primo litigio, la cui dinamica è ancora al vaglio della Volante e della Squadra mobile. Quello che è successo, infatti, è stato ricostruito solo in tarda serata, attraverso le numeriose testimonianze rese dai cittadini presenti alla scena e non dai suoi diretti protagonisti, perchè uno dei due, il triestino, è fuggito; mentre l’altro, l’ungherese - R.S le sue iniziali fornite dalla polizia -, si è rifugiato nella chiesa di Sant’Antonio vecchio ma, una volta fermato dagli agenti in borghese messisi sulle sue tracce, ha dichiarato di non parlare l’italiano.
Comunque, stando a una prima ricostruzione, alla base della rissa ci sarebbero dei futili motivi, legati probabilmente a questioni di denaro e, forse, a un telefonino sottratto. Ad aggredire per primo sarebbe stato l’ungherese, classe ’62, robusto, lunghi capelli grigi, vestito di scuro. Che, durante un diverbio verbale avvenuto davanti all’Unicredit - dove solitamente stazionano dei musicisti - avrebbe dato un violento ceffone al triestino, tutt’ora rimasto sconosciuto, anche se un testimone l’avrebbe in seguito identificato come tale «Furio», uno «sbandato che gravita nella zona». Fornendo anche una descrizione: alto 1 metro e 75, capelli castano chiari, ombra di barba, gilet e pantaloni color verde. Intanto, dopo questa prima collutazione, che a causa delle grida aveva già destato allarme, i due si sarebbero temporaneamente allontanati - uno verso Via Venezian e l’altro nella direzione opposta - per ritornare alla carica qualche minuto dopo.
Ed è a questo punto, alla seconda, più aggressiva, zuffa, durante la quale sono finiti entrambi a terra, avvinghiati come lottatori, che è spuntata la lama, estratta dall’ungherese. Un esercente, vista cadere l’arma al suolo nelle fasi convulse del corpo a corpo, l’ha allontanata subito con un calcio, evitando che potesse essere usata. Raccattata da un’altra commerciante, la titolare di un negozio di mercerie, è stata consegnata alla Polizia per essere acquisita come prova. Nel frattempo, i due stavano continuando a picchiarsi a sangue: l’ungherese, sempre secondo testimoni oculari, avrebbe preso per il collo il triestino ma poi avrebbe avuto la peggio, per una violenta botta ricevuta al capo nella caduta contro il marciapiede. Vedendo che la rissa stava degenerando, un muratore di 58 anni, residente in città, è intervenuto per separarli, mentre già la polizia stava accorrendo.
Il triestino se l’è battuta in ritirata ed è tuttora ricercato dalla Polizia, mentre l’ungherese, come accennato, è stato fermato e trasportato in ospedale per le ferite riportate sul lato destro del capo. Sul caso, di competenza della polizia, si sta ancora indagando e, in serata, non erano ancora stati resi noti evenutali provvedimenti.
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