Ritardi in cantiere, duello Fincantieri-Rsu

Problemi con l’organizzazione del lavoro all’interno del cantiere Fincantieri di Panzano e rischio ritardi per la costruzione delle navi in corso. Le Rsu di Fincantieri (Fim, Fiom e Uilm) lo stanno denunciando da tempo facendo presente la situazione all’azienda. Ora secondo le organizzazioni dei lavoratori si è giunti al limite, a rischio è la Vista in consegna per aprile, e arriva un vero grido di allarme con una nota congiunta. Tra i fattori che hanno fatto alzare le antenne ai sindacati l’inusuale richiamo da parte di Fincantieri di alcuni dirigenti del cantiere ormai in pensione. Segnale che ha fatto pensare a una situazione gravissima .
Un quadro di fronte al quale l’azienda risponde gettando acqua sul fuoco e richiamando tutti alla responsabilità: «No agli scaricabarile».
Sono forti le preoccupazioni delle Rsu «per l’andamento produttivo di cantiere e nello specifico della costruzione 6242 (la Vista) attualmente in allestimento e imminente consegna, prevista per fine aprile». Secondo i sindacati c’è un «importantissimo ritardo nell’avanzamento dei lavori che riguarda sia la parte di allestimento che la parte impiantistica. Un’ inefficace organizzazione produttiva assieme a dei deficit progettuali ed ingegneristici ancora persistenti, sta, a nostro avviso, mettendo a serio repentaglio il futuro di questo cantiere interferendo nel rapporto con il nostro committente». Ed ecco la novità che ha dato corpo ai timori dei sindacati. «Tanto è vero - dice la nota delle Rsu - che per far fronte alle criticità qualcuno ha pensato di far intervenire come consulenti delle figure professionali ormai quiescenti da anni». Fim, Fiom e Uilm ribadiscono che è da tempo che denunciano queste problematiche «Sarà forse - conclude la nota - che “quel qualcuno” sta iniziando a darci ragione? Le Rsu Fim-Fiom-Uilm, preoccupate ma allo stesso tempo disponibili come sempre al confronto, auspicano un radicale cambio di rotta che garantisca stabilità, continuità e prospettiva per il cantiere e di conseguenza per il territorio».
Pronta la replica dell’azienda che cerca di riportare tutti alla responsabilità: «La costruzione di una nave da crociera - spiega una fonte aziendale - è un lavoro che interessa migliaia di persone. Come ribadito spesso negli anni, nessuno può, né deve, sentirsi estraneo al proprio operato, e l’improvvisa preoccupazione delle Rsu non fa che alimentare uno scaricabarile di cui non capiamo lo scopo. Mai come ora infatti, in un momento in cui il cantiere può vantare un portafoglio ordini da record e un imponente carico di lavoro, è necessario l’impegno e il senso di responsabilità a tutti i livelli, dal managment alle maestranze, ed essere ugualmente determinati a lavorare per i medesimi obiettivi, di più e meglio».
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