Romans, il commercio tiene

I negozi sono 44 come nel 2002. Gli impegni del Comune per sostenere il settore

ROMANS. Si parla anche di attività produttive e commercio nella relazione programmatica previsionale del Comune di Romans d'Isonzo. Se ne parla tenendo conto degli effetti congiunturale del momento ma che a livello territoriale ha saputo mantenere intatta la sua presenza in virtù di un radicamento delle origini artigiane e con un costante sviluppo infrastrutturale e strategico del territorio comunale. Due settori con prospettive legate allo sviluppo del grande polo commerciale di Villesse e alla conseguente realizzazione di un assetto viario collegato direttamente ai grandi collegamenti autostradali. In questo contesto l’amministrazione comunale ha assunto il compito di governare i processi di cambiamento, introducendo nuove normative per il settore commerciale anche come prospettiva delle nuove e preesistenti aree artigianali ed industriali. In merito non hanno ancora trovato attuazione le prospettive di nuova edificazione e quelle di recupero, per le quali i tempi non si sono rivelati ancora maturi pensando agli effetti dell’insediamento di Ikea e di Tiare. Nel corso del mandato si potrà eventualmente aprire un ragionamento sul ridimensionamento delle prospettive per la grande e media distribuzione. Tra le previsioni del piano hanno trovato invece interesse e riscontro le potenzialità di sviluppo commerciale integrate nei singoli compendi produttivi, come elementi importanti di rilancio ancor parziale dei nuovi comparti. Spetta all’amministrazione comunale proseguire nella valutazione delle prospettive attuali ed eventuali modifiche da apportare ad un piano di settore datato 2008, alla luce delle evoluzioni urbanistiche nel vicino territorio comunale di Villesse e delle nuove normative. La capacità attrattiva del polo commerciale villessino ha certamente avuto un forte impatto sul cosiddetto piccolo commercio. Per questo, con gli esercenti locali si lavora per trovare coesione di intenti e d'azione e per definire obiettivi di rilancio e valorizzazione di un settore fondamentale per la vitalità e la vita economica dei nostri paesi. Si pensa di sostenere l'associazionismo tra i commercianti. Lo confermano i dati decennali: nel 2002 gli esercizi commerciali erano 44 (2 di media distribuzione inferiore e 42 di vicinato), scesi a 39 nel 2010 e risaliti a 41 nel 2012 (6 di media distribuzione inferiore e 35 di vicinato). Alla fine del 2013 si è infine registrato un ulteriore incremento che ha riportato il numero esattamente ai livelli del 2002: 44 esercizi complessivi con 8 di media distribuzione e 36 di vicinato. (e.c.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo