Romoli: «La proprietà dei Musei Provinciali passi al Comune»

Sull'organizzazione del nuovo ente che si occuperà dei “futuri” Musei Provinciali si può discutere: c'è il tempo per farlo; Il cosiddetto "piano di subentro" va fatto entro il 30 marzo e la decisione...

Sull'organizzazione del nuovo ente che si occuperà dei “futuri” Musei Provinciali si può discutere: c'è il tempo per farlo; Il cosiddetto "piano di subentro" va fatto entro il 30 marzo e la decisione sarà poi operativa col 30 giugno. Non si potrà discutere, invece, sulla sua creazione, già delineata, sebbene non nei minimi dettagli, dalla Legge Regionale 26 del 2014. I “futuri” Musei Provinciali saranno accorpati alle realtà di Villa Manin. L'intento, tuttavia, è di valorizzare il territorio, non certo di penalizzarlo. Almeno a sentire l'assessore regionale Gianni Torrenti, che, ieri, in Commissione cultura, a braccio ha esposto il pensiero suo e, naturalmente, della Regione. «La legge prevede la costituzione di un ente che possa offrire un supporto complessivo alle varie direzioni scientifiche. E poichè a tale ente sarà destinato un investimento consistente, secondo l'intenzione dell'amministrazione regionale, abbiamo pensato che esso avrà la sede principale proprio a Gorizia. Infatti, Gorizia, negli anni, è stata trascurata dall'amministrazione regionale: non aveva assessori nella giunta e non aveva molti consiglieri. Invece, la città ha una storia, un confine, una visibilità per le quali l'amministrazione regionale la farà diventare “capoluogo dei beni culturali» del Friuli Venezia Giulia”. Torrenti, sul punto, cita quanto dalla Regione già desinato a Gorizia, come, ad esempio, le ingenti somme per il recupero di Villa Louise. «E vedremo, attraverso il Governo, di far pervenire al territorio altre risorse grazie ai fondi europei» ha aggiunto. Di fatto, non c'è più alcun dubbio sulla costituzione dell'Erpac, l'ente che, appunto, sarà “il contenitore” nel quale confluiranno anche i “futuri” Musei provinciali. Una decisione, quella ribadita da Torrenti, che anche ieri, tuttavia, ha trovato molti oppositori, a incitare dal sindaco, Ettore Romoli, il quale non ha mancato di replicare alle parole dell'assessore. «Occorre dar atto che Torrenti si è dimostrato amico di Gorizia» ha premesso il primo cittadino entrando poi più propriamente nel merito della questione, o, se si preferisce, nell'oggetto del contendere: «Le proprietà dei Musei provinciali, derivazione dei Musei Civici, non possono venir annacquate dalla Regione; devono, invece, venir concentrate nella comunità goriziana (il cui unico punto di riferimento non può che essere la città, e, quindi, il Comune). Quello della gestione, invece, rappresenta un argomento sul quale si può discutere e sul quale possiamo trovare intese. Ma sulla proprietà non si può davvero transigere» ha affermato Romoli. Anticipando: «Agli inizi della prossima settimana domanderò alla giunta di formalizzare una richiesta alla Regione nella quale il Comune chiede le proprietà dei beni dei Musei Provinciali». Quindi, il dibattito, coinvolgendo altri consiglieri comunali, si è aperto. Non mancando di sollevare critiche alla decisione che in molti vedono come l'ennesimo “scippo” ai danni di Gorizia: sarà l'Erpac un contenitore vuoto? Che c'entra Gorizia con Villa Manin? Altre domande, altre critiche.

Alex Pessotto

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