Romoli: «Punto nascita, voglio i dati sulla mortalità post-natale»

Si chiude perché non è sicuro. Questa la giustificazione data all’ormai imminente smantellamento del Punto nascita di Gorizia. Perché, quando si taglia, si tirano in ballo i numeri. Sempre. Il parametro internazionale dice che i reparti con meno di 500 (pardon 1.000) parti non rispondono ai criteri di sicurezza? Si chiude! E non si va, invece, a ritroso a vedere se realmente il Punto nascita di Gorizia si è rivelato un reparto poco sicuro, con un’altissima mortalità infantile, con incidenti di percorso. Si chiude e basta perché a dirlo sono i parametri internazionali.
Questo il ragionamento del sindaco Ettore Romoli che “sfida” oggi la Regione e chiede i dati relativi alla (presunta) pericolosità del reparto del San Giovanni di Dio. «Sia la presidente Serracchiani che l’assessore Telesca sostengono che si chiude per ragioni di sicurezza. Allora, dimostrino con dati oggettivi che questo è un reparto che mette a rischio mamme e neonati. Per questo, chiedo ufficialmente alla terza commissione di effettuare un’indagine».
Romoli lo dice perché, in tasca, ha alcune statistiche (non aggiornatissime per la verità) che evidenziano, invece, la totale sicurezza del reparto. Nel decennio che va dal primo gennaio 2002 al 21 dicembre 2012 si sono registrate, all’ospedale di Gorizia, 4.201 nascite per una media di 420 parti l’anno che, come ben si sa, è ben lontana dal tetto dei 500. I decessi sono stati nove: il che significa che la percentuale di incidenza del fenomeno della mortalità postnatale è stata del 2,19 per mille. Anche a Monfalcone c’è un buon livello di sicurezza: al San Polo si sono registrati 19 decessi a fronte di 7.050 parti con una percentuale del 2,79 per mille. Questi dati potrebbero dire ancora poco se non si evidenziasse che la media regionale della mortalità postnatale è stata, sempre nell’arco dell’ultimo decennio, pari al 3,3 per mille, quindi superiore sia al dato goriziano che a quello monfalconese. «È risaputo che il Friuli Venezia Giulia nella sua interezza presenta il dato più basso a livello nazionale. Ergo: nostro Punto nascita è uno dei più sicuri d’Italia. Eppure continuano a riempirci la testa da parecchi anni che deve essere chiuso perché è pericoloso. Ma di cosa stiamo parlando?», si chiede l’assessore Silvana Romano. Ma perché le vecchie statistiche evidenziavano, invece, un’alta mortalità neonatale a Gorizia? I dati erano basati sulla residenza, e non sul luogo di nascita. Se una famiglia isontina decideva o si trovava nella necessità di far nascere il figlio a Trieste o Udine, a Genova o Milano, e poi il bimbo sfortunatamente non sopravviveva, le statistiche dicevano che il bimbo era morto a... Gorizia. Ecco scoperto l’inghippo.
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