Ronchi, bandiera dei combattenti agli Alpini

RONCHI DEI LEGIONARI. Una festa ancora una volta con la gente quella che ieri, sessantottesimo anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, è stata organizzata a Ronchi dei Legionari dall’amministrazione comunale e dalle associazioni combattentistiche e d’arma. Si è sviluppata attraverso distinti momenti, tra solennità, socializzazione e ricordo. Una delegazione, guidata dal vicesindaco, Livio Vecchiet, ha deposto corone d’alloro ai piedi delle lapidi e dei monumenti che ricordano tutti i caduti, mentre successivamente, nella sala del consiglio comunale, il presidente dell’Anpi, Paolo Zonta, ha consegnato le tessere “ad honorem”, ai familiari dei caduti durante la guerra di Liberazione. «Grazie anche a questo sacrificio di vite umane, dopo il 25 aprile 1945 – ha detto Vecchiet - tutte le forze politiche contribuirono a fare nascere una nuova repubblica, i cui suoi valori di allora sono ancora parte fondamentale della nostra costituzione, che rappresenta il riferimento morale della nostra nazione. Oggi purtroppo dobbiamo constatare ad un declino di questi valori morali ed etici che dovrebbero essere rappresentati dalla nostra classe politica». Come di consueto nella splendida sede dell’Associazione nazionale alpini, la cerimonia dell’alzabandiera, nel corso della quale sono intervenuti il sindaco, Roberto Fontanot ed il capogruppo dell’Ana, Giorgio Grizonich. Ed è stato in questa occasione che la municipalità ronchese ha consegnato alle “penne nere” la bandiera dell’Associazione nazionale combattenti e reduci che, per molti anni, era stata custodita gelosamente dal suo presidente, Elia Ciesco, scomparso alcuni mesi orsono. E’ stato un carabiniere della locale stazione, Vito Scaraggi a consegnare nelle mani di Grizonich l’importante vessillo mentre in sottofondo la banda della società filarmonica “Giuseppe Verdi”, intonava l’inno di Mameli.
Luca Perrino
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