Rossetti, 70 aspiranti per l’incarico di nuovo direttore

Quanti sono gli aspiranti direttori del Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia? I termini per manifestare il proprio interesse si sono chiusi qualche giorno fa. E le mail arrivate all’indirizzo cda@ilrossetti.it, al quale andavano indirizzati i curricula, sono state «tra le 70 e le 75, considerando che qualche messaggio si è ripetuto». Lo dice Milos Budin, il presidente del Rossetti. Tante insomma le persone che paiono puntare al ruolo che dal maggio 1995 ricopre Antonio Calenda, con contratti rinnovati di triennio in triennio dopo la prima nomina. L’ennesima scadenza per il direttore e regista (doppio incarico che il sindaco Roberto Cosolini fin dal 2012 aveva messo in chiaro di non gradire) è fissata a ottobre. E proprio in vista di ottobre il consiglio di amministrazione del Rossetti aveva deciso di «rompere la tradizione» della nomina diretta nel segno della «trasparenza», come aveva detto allora Budin, diramando un avviso di «selezione pubblica per il ruolo di direttore/direttrice tra persone altamente qualificate per l’esperienza acquisita nell’ambito delle attività culturali e teatrali o dell’organizzazione teatrale o di enti consimili».
La carica dei settanta si è fatta avanti «da tutta Italia - commenta ora il presidente del Rossetti - a confermare peraltro l’interesse nei confronti di Trieste e del nostro teatro». L’avviso, del resto, usava termini generici limitandosi a richiedere alle persone come detto «altamente qualificate» una «particolare attenzione all’impegno e all’iniziativa per la valorizzazione internazionale del teatro avuto riguardo anche alla sua specifica collocazione territoriale nel contesto europeo». Ma «di bandi simili - dice Budin - ne sono stati pubblicati altri da parte di più teatri d’Italia». Al futuro direttore spetterà un incarico i cui confini restano da definire: l’avviso assegna al prescelto «la direzione artistica e tecnico-amministrativa» dello Stabile, «la predisposizione del programma artistico e finanziario e la sovrintendenza alla gestione» in forme e modi da concordare «puntualmente» con il cda: ma è prevista esplicitamente la possibilità di «delega interna di compiti determinati di direzione artistica o amministrativa». La retribuzione del futuro direttore dipenderà appunto da quali e quanti ruoli specifici ricoprirà. La cifra annua lorda percepita nel 2013 da Calenda - 144.527 euro, si legge sul sito del Rossetti - potrebbe dunque variare con la nuova direzione.
I curricula saranno vagliati da una «apposita commissione esaminatrice», come recitava l’avviso, composta dal presidente dello Stabile «coadiuvato da due o tre persone da nominare», dice Budin. La rosa dei nomi che ne uscirà - «potrebbero essere due, tre o dieci» - sarà sottoposta al cda, cui spetterà la nomina. Il tutto, prima della pausa estiva: è previsto che il contratto parta dal primo ottobre, ma «sarà richiesta la disponibilità per un affiancamento con il direttore attualmente in carica a partire dal primo settembre».
E il direttore in carica, appunto? Budin naturalmente non cita i mittenti dei curricula, dopo avere precisato già in passato che la procedura seguita per la nomina era da intendersi quale «questione di metodo»: «Nessuna sfiducia a priori nei confronti di Calenda», aveva detto. Quanto a Calenda, ieri irraggiungibile al telefono, «tutte le mie riflessioni sono tese a configurare il bene del teatro», si era limitato a dire all’uscita del bando a chi gli chiedeva se fosse intenzionato a rifarsi avanti.
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