Rubò e lasciò in ostaggio la figlia: alla sbarra

Dovrà difendersi dall’accusa di rapina in casa di Palmanova. Unica a pagare finora la minorenne

PALMANOVA. Si era portato dietro la figlia quattordicenne per andare a rubare in un’abitazione. E quando i proprietari si sono accorti che qualcuno era entrato in casa, lui li ha minacciati brandendo un cacciavite ed è fuggito lasciando nelle loro mani la ragazzina.

Questo quanto è accaduto nel novembre 2015 in un’abitazione di via Lion a Palmanova, stando alla ricostruzione dei fatti della Procura, che ieri in aula davanti al gup Matteo Carlisi ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell’imputato. Alla sbarra del tribunale di Udine, in composizione collegiale il 2 novembre, è un 52enne. Dovrà difendersi dall’accusa di rapina. Sempre che si presenti all’udienza, il che non è scontato, visto che dopo la fuga precipitosa dall’appartamento in via Lion, di lui si sono perse le tracce e, a tutt’oggi, è latitante.

Era un sabato mattina quando i proprietari di un’abitazione all’interno della cinta muraria sentirono alcuni rumori e si allarmarono. Fu il padrone di casa a sorprendere due individui che, dopo aver forzato la porta d’ingresso, si erano introdotti in casa. I due avevano messo a soqquadro alcune stanze. Infine avevano arraffato alcuni gioielli in oro. Ma quando il marito li aveva sorpresi in azione, stando alla ricostruzione dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Palmanova intervenuti per i rilievi, il ladro aveva afferrato il cacciavite che aveva impiegato per introdursi all’interno dell’abitazione e lo aveva puntato contro il proprietario minacciandolo per guadagnarsi la fuga e abbandonando la figlia, che nel frattempo era stata bloccata dalla coppia in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. Quindi se l’era data a gambe. A pagare per quel reato finora è stata solo lei che è stata condotta al Villaggio del fanciullo di Trieste e denunciata alla Procura dei minori di Trieste. Sarà l’avvocato Elena Antoniazzi a difensore d’ufficio dell’imputato a rappresentarne le ragioni in aula. Per ora si limita a commentare. «In sede di dibattimento sceglieremo la linea difensiva più opportuna».

(a.c.)

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