Saba, recuperato a pezzi il bastone della statua

Sarebbe stato rotto per gioco da alcuni ragazzi. Masau Dan: «Problema da sanare. Rimetteremo anche la pipa»

Un bastone spezzato in due. L’accessorio mancante della statua di bronzo di Umberto Saba dello scultore Nino Spagnoli è ricomparso. Non era sparito nel nulla, inghiottito dalla “notte rosa”. Era in possesso dai vigili urbani a cui era stata affidato sabato sera, alla vigilia dell’arrivo del Giro d’Italia, da un diligente cittadino che l’aveva raccolto ai piedi della statua collocata all’incrocio tra via San Nicolò e via Dante. Purtroppo a pezzi. A differenza della volta scorsa, il bastone non ha retto l’impatto con un gruppo di ragazzi stranieri che, sabato sera, giocando a rincorrersi, sono finiti addotto alla statua. Non si è trattato, insomma, di un atto di vandalismo deliberato. Piuttosto involontario. Così ha raccontato ai vigili il testimone dell’episodio che ha azzoppato per la seconda volta la statua del poeta della “scontrosa grazia”. Con la pipa è andata persino peggio: nel 2004, anno della collocazione della statua, fu sottratta e ricollocata per ben tre volte. L’ultima non è mai stata ritrovata. Il sindaco Roberto Cosolini, nell’occasione della rottura del primo bastone, ha promesso che, dopo quasi 10 anni di astinenza dal fumo, rimetterà la pipa alla statua. Ma per ora non s’è vista. «Stiamo cercano il calco presso gli eredi di Spagnoli», assicura Maria Masau Dan, direttrice dei musei civici, costretta a riaprire la pratica della statua dopo l’ennesima rottura. «Intendiamo ripristinare l’integrità dell’opera di Spagnoli. Bastone e pipa. Il fatto che il bastone si sia spezzato in due parti pone il problema sulla solidità dell’opera. Credo sia il caso di affrontare la questione con la fonderia da un punto di vista tecnico. Oppure trovare un modo per proteggere la statua». È anche vero che in dieci anni il bastone di Saba non si era mai rotto. «Forse sarebbe stato meglio se la statua di Spagnoli avesse un’altra forma. Se il bastone fosse stato accostato alla figura avrebbe creato meno problemi - conclude la direttrice -. Certo è che la bellezza della statua è che sia libero nell’aria. Comunque ora faremo un restauro come Dio comanda. Pipa inclusa. Non si discute. La statua non si può certo lasciare così». (fa.do.)

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