San Dorligo nel “club” delle intese con il Porto

Il Comune non costiero firma per la prima volta l’accordo sull’uso di una quota di risorse per l’ambiente
Di Ugo Salvini

SAN DORLIGO DELLA VALLE. Storico accordo fra il Comune di San Dorligo della Valle e l’Autorità portuale. Per la prima volta in assoluto l’amministrazione del piccolo centro è stata ufficialmente coinvolta in un contatto diretto con l’ente che gestisce lo scalo. Rilevante anche il contenuto del documento, firmato dal sindaco di San Dorligo Sandy Klun assieme ai rappresentanti dei comuni di Muggia e Trieste, anch’essi impegnati nell’accordo: nel testo, che prevede complessivamente otto articoli, si prevede che sia istituito un fondo, che fruirà di un contributo pari all’1% del valore delle opere sia di carattere pubblico che privato, che avrà come fine «la realizzazione di specifici interventi di recupero delle aree ecologicamente degradate» e la «creazione di nuove aree verdi naturali o altri interventi infrastrutturali, comportanti miglioramenti ambientali, o loro equivalente monetizzazione da vincolare a interventi delle medesime tipologie».

Il fondo sarà amministrato da un tavolo tecnico composto dai rappresentanti di tutti gli enti coinvolti. «La giunta di San Dorligo comunica alla popolazione - si legge in una nota diffusa dal Comune - che, pur non avendo il territorio comunale un diretto accesso al mare, questa è la prima volta che l’amministrazione è invitata a collaborare con l’Autorità portuale e che mai, in precedenza, era stata interpellata su questioni concernenti i progetti portuali e i relativi interventi. Il fatto che ora si sia concretizzata questa novità - prosegue il testo - comporterà indubbi vantaggi all’intero territorio».

Per informare tutti i componenti del Consiglio comunale del significato dell’accordo, la scorsa settimana è stata indetta una riunione alla quale sono stati invitati anche il segretario generale dell’Autorità portuale, Mario Sommariva e il dirigente e progettista, responsabile della Direzione tecnica per pianificazione, manutenzioni, grandi opere e ambiente, Eric Marcone. Nel corso dell’appuntamento non poteva non tornare alla ribalta il tanto discusso tema dei cattivi odori diffusi nell’aria dall'oleodotto della Siot. Problema per il quale non è stata ancora trovata un’adeguata soluzione, nonostante i numerosi e vari tentativi di sperimentazione fatti. Dell’accordo appena sottoscritto e dei cattivi odori si parlerà diffusamente nel corso della seduta del Consiglio comunale, convocata per dopodomani. «Avremmo potuto approvare il documento direttamente - si spiega in una nota della giunta - ma, per correttezza, in considerazione dell’importanza dell'argomento, abbiamo preferito coinvolgere l’assemblea». Il testo dell’intesa sarà inviato a Roma, al ministero competente, assieme al Piano regolatore portuale, «nell’auspicio - conclude il testo della giunta - che sia definitivamente accantonato anche il progetto per la costruzione del rigassificatore».

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