«San Luigi, a perderci sono i bambini goriziani»

«A perderci sono i bambini goriziani, anche quelli stranieri, che non potranno godere del riuscitissimo centro estivo “Estate insieme”».
Il capogruppo di Forza Italia Fabio Gentile torna a tuonare sul San Luigi, trasformato di fatto in centro per minorenni stranieri non accompagnati. «Il centro estivo è stato riorganizzato su due diverse sedi, ben diverse, meno accoglienti e spaziose del San Luigi: i bambini non potranno però usufruire dell’efficiente mensa che garantiva loro i pasti ad un prezzo irrisorio e che consentiva a tante famiglie di lasciare i propri figli in un ambiente sano e protetto, all’ora di pranzo. Un punto di forza di questo centro estivo. Per tutti ora un salutistico pranzo al sacco, mentre il San Luigi è sbarrato e protetto come fosse un... Cara. Nessun problema e lamentela da parte di chiunque ha garantito l’ispettore salesiano del Nordest don Roberto Dal Molin e di questo c’è da essere contenti e sperare. Ma l’emblematica foto pubblicata da "Il Piccolo", a volti coperti, dei minori non riesce a celare che non stiamo parlando di ospitalità a piccoli bambini da proteggere, ma di forti adolescenti pronti al mondo del lavoro. In qualsiasi posto e di qualsiasi genere. Analizzando ciò che viene riportato, la loro provenienza è principalmente dal Bangladesh, Paese non in guerra e che a Monfalcone ha la comunità più numerosa in Italia. Sarà un caso? Dal Pakistan, pure Paese non in guerra e i cui maggiorenni richiedenti asilo, sono rifiutati per circa l’80% dalle domande di asilo (dati Prefettura Gorizia). Poi abbiamo gli afghani, di cui sappiamo quasi tutto. In questo quadro imbarazzante e desolante per l’Italia, ma non per le cooperative che si occupano di accoglienza - pure la onlus “La Viarte” a cui è affidato il servizio goriziano è emanazione dei Salesiani - a perderci sono sempre i goriziani residenti che non potranno più frequentare il convitto ispirato a don Bosco. Per loro non c’è posto, neanche pagassero 2.000 euro al mese a testa, come don Roberto Dal Molin ha avuto modo di dire ad una ex dipendente del convitto che si occupava del doposcuola intitolato al compianto dottor Cecotti: chiuso perché evidentemente ospitare stranieri non accompagnati è più redditizio».
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