Sanità, appello dei sindaci: serve un commissario friulano

Savino e Martines: la riorganizzazione della Bassa non va affidata a “esterni” L’Uti Agro Aquileiese ha votato un ordine del giorno, che ora va in tutti i consigli



. I sindaci di Cervignano, Gianluigi Savino, che parla anche a nome dell’Uti Agro Aquileiese, di cui è presidente, e il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Aas2 Bassa Friulana Isontina, esprimono preoccupazione per il futuro dell’azienda sanitaria. I primi cittadini, che chiamano a raccolta i colleghi del territorio, chiedono un commissario ad hoc al fine di consentire uno scorporo e una ricollocazione corretta ed equilibrata nelle due nuove aziende di area vasta. L’ordine del giorno è stato votato dall’Uti Agro Aquileiese e anche dal consiglio comunale di Cervignano. Gli altri Comuni dell’Uti faranno altrettanto.

Martines chiede di far sentire la voce dei sindaci coinvolti in sede politica e in tutte le sedi istituzionali, al fine di far comprendere, nell’interesse dei dipendenti e degli utenti, che è la particolare situazione a spingere ad avanzare tale richiesta. «Si renda il più agevole possibile il percorso commissariale che dovrà gestire la divisione dell’attuale Aas 2 – le parole di Martines –, per far confluire le due aree di competenza (Bassa Friulana e Isontino) nelle due nuove aziende di area vasta dell’Udinese e Giuliano Isontina. Serve un commissario dedicato».

L’appello dei sindaci di Palmanova e Cervignano è rivolto a tutti i colleghi facenti parte dell’azienda, al presidente della giunta regionale, all’assessore Riccardo Riccardi, al presidente del consiglio regionale, ai capigruppo consiliari regionali, al presidente e ai componenti della commissione regionale competente.

«È in corso di discussione – evidenziano Martines e Savino – il disegno di legge che prevede la revisione dell’assetto istituzionale e organizzativo del Sistema Sanitario Regionale. È prevista la creazione di tre nuove aziende sanitarie di area vasta. L’Aas 2 dovrebbe essere scomposta, riportando l’area attinente all’ex azienda 5 (sedi ospedaliere di Latisana e Palmanova) nella nuova Azienda Sanitaria universitaria Friuli Centrale e l’area attinente all’ex azienda 2 (sedi ospedaliere di Gorizia e Monfalcone) nella nuova Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina).

«Dopo la fusione durata tre anni – fa notare Martines – la nostra azienda dovrà rivivere una nuova stagione di riorganizzazione, con il conseguente scorporo/spacchettamento e successiva incorporazione nelle due nuove aziende sanitarie di area vasta. Intendo portare all’attenzione un problema di carattere gestionale delicato. Con la precedente riforma, la nostra azienda è stata quella più penalizzata, perché ha dovuto farsi carico di una fusione problematica fra due realtà con impostazione organizzativa diversa e sulla quale ci sono ancora questioni irrisolte. Adesso ci troviamo a essere nuovamente oggetto di particolare attenzione per un processo di scorporo».

I due sindaci ritengono necessario «che alla nostra azienda debba essere dedicato, e quindi previsto in legge, un commissario ad hoc, il quale si occupi durante l’anno 2019 di fare la giusta divisione e ricollocamento degli assets nelle due nuove aziende sanitarie di area vasta». —



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