Santoro sui canoni Ater: «Casi da riesaminare»

La voce della Regione sulla questione degli aumenti dei canoni Ater anche nell’Isontino. E’ quella dell'assessore alle infrastrutture e territorio Mariagrazia Santoro, la quale riferisce sull'esito dei primi due mesi di sperimentazione e del tavolo di lavoro avviato con i sindacati degli inquilini. L’assessore ha chiesto ai direttori delle Ater regionali di proporre un ulteriore criterio nel calcolo del canone mediante l'Isee, Indicatore situazione economica equivalente. «L'obiettivo di tale aggiustamento è di andare incontro alle situazioni degli inquilini soli che si trovano al di sotto di una certa soglia di Isee, ponendo una sorta di calmiere al canone in modo da evitare qualunque possibile effetto distorsivo dall'applicazione del nuovo sistema. Nei prossimi giorni i direttori formuleranno una proposta in questo senso».
La richiesta è stata avanzata a Udine, nel corso del periodico incontro convocato dall'assessore per monitorare l'applicazione dei nuovi canoni basati sull'Isee del Sistema unico delle Ater della Regione Friuli Venezia Giulia. Hanno partecipato, oltre ai funzionari regionali, i direttori delle 5 Aziende per l'edilizia sovvenzionata. È emerso che ci sono ancora circa 650 inquilini che non hanno presentato l'Isee alle Ater e che quindi ricevono un bollettino con il canone massimo applicabile.
«Gli sportelli presso le Aziende - è stato rimarcato - rimangono a disposizione per le verifiche dei canoni rispetto alla propria situazione economica e anche per chiarimenti di altra natura. A riprova del fatto che non vi è alcun intento di fare cassa penalizzando gli inquilini, è stato rilevato che le entrate previste da parte delle Ater sono nel complesso invariate, anche con l'applicazione dei nuovi canoni. Il criterio dell'Isee, poiché fotografa in modo più fedele la capacità reddituale e patrimoniale delle famiglie coniugandola anche con la composizione dei singoli nuclei, appare quindi lo strumento più efficace per misurare la situazione economica delle famiglie, come avviene peraltro per tutte le prestazioni di carattere sociale della Regione e dello Stato.
«Siamo di fronte a ampio mutamento - ha affermato Santoro - e questo comporta un cambiamento del sistema di calcolo che è destinato ad andare a beneficio delle persone più bisognose. Le situazioni anomale, prevalentemente riscontrate nei nuclei mono-cellulari, sono tutte in corso di valutazione caso per caso».
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