«Scenario conflittuale nel centrosinistra»

«L’utilizzo del simbolo dei Cittadini viene autorizzato dall’avvocato Malattia, coordinatore del gruppo regionale. La mia non è assolutamente una polemica, ma una precisazione tecnica in vista delle elezioni di giugno». A chiarirlo, dopo l’intervento del presidente del movimento Claudio Berlingerio sull’impiego dello storico “marchio”, nato in era Illy, è la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat. La numero uno di Palazzo Galatti prende posizione anche in merito alle primarie, promosse soltanto da Partito democratico, Sel e Trieste Cambia, e pure sulla sfida tra il sindaco Roberto Cosolini e il senatore Francesco Russo. «Nel nostro statuto le primarie non esistono, non sono proprio previste, e quindi, così come per l’Unione slovena, non ne siamo i promotori - ricorda Poropat - però abbiamo condiviso e costruito il programma, firmato dal nostro coordinatore provinciale Maurizio Fanni, che sottoponiamo ai due candidati. Personalmente - spiega - sono contraria allo strumento delle primarie, diversamente da quello che dicono gli altri. Non lo ritengo un vero sistema democratico. I candidati devono essere decisi dai partiti, perché sono convinta che la soluzione migliore sia costruire un percorso di squadra e trovare chi, tra i membri della coalizione, è davvero in grado di portare avanti il programma stesso. Su questo ci deve essere unità. In questi giorni invece stiamo assistendo a uno scenario conflittuale tra due candidati armati. Questo non giova affatto a un percorso comune nell’ambito del centrosinistra, che invece tutti si auguravano».
La presidente della Provincia teme effetti negativi sulle elezioni di giugno? «Certamente ora non si sta creando un clima positivo e sereno - rimarca - siamo di fronte a una lotta intestina tra due». Anche perché, ricorda, «l’accordo su Cosolini c’era già e infatti era già stata fatta una conferenza stampa tra tutte le forze che fanno parte della coalizione. È una situazione del tutto anomala». Poropat è convinta che Trieste abbia bisogno di una continuità. «Ritengo che l’attuale sindaco Cosolini in questi cinque anni, anni difficili, di crisi e dei blocchi del Patto di stabilità, abbia amministrato bene». Inoltre, aggiunge, «non penso che bastino cinque anni per concludere un piano di governo. In tutto questo periodo le relazioni istituzionali sui grandi temi, ma anche quelli di minor importanza, sono sempre state ottime con il Comune. Sostengo Cosolini proprio nella convinzione che a Trieste ora serve continuità, pur non dimenticando il rapporto amicale e di stima nei confronti di Russo e del lavoro che ha portato avanti in Senato. Non posso però non esprimere la mia preoccupazione - conclude - per quanto sta accadendo. L’auspicio è che chiunque vinca le primarie, poi sia capace di lavorare per ritrovare unità e una volontà di sostenersi e sostenere la coalizione». (g.s.)
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