Sciopero della fame per Terre di Aquileia

La protesta di Federico Orso che aveva curato i testi del progetto web: «Mi devono pagare 51mila euro»

CERVIGNANO. Una protesta plateale, dettata dall’esasperazione. A partire da ieri, Federico Orso, storyteller & copywriter, ha iniziato lo sciopero della fame. Lo ha annunciato martedì sera, tramite una mail inviata a tutti i sindaci dei 16 Comuni coinvolti nel progetto “Terre di Aquileia” che, nel 2012, si è incagliato a causa di problemi legati alla rendicontazione. Orso esige i soldi (circa 51 mila euro) che, a suo dire, gli spettano per essersi occupato dei testi pubblicati all’interno del sito web “Terre di Aquileia”, costato circa 240 mila euro. Chiede anche la restituzione dei testi da lui redatti. Ma la situazione adesso è degenerata. «È una modalità non violenta - spiega - per evidenziare il silenzio assordante che regna su questa vicenda. I Comuni cui mi sono rivolto per far valere i miei diritti non rispondono da anni. È arrivato il momento di dare un segnale forte. Quello che pretendo è di rientrare in possesso dei miei testi. Da oggi (ieri, ndr), inizierò lo sciopero della fame. Mi farò seguire da un medico, che controllerà il mio stato di salute. Così come ha fatto Marco Pannella, quando ha messo in atto lo sciopero della fame, berrò soltanto cappuccini».

Il progetto Terre di Aquileia è costato 1,2 milioni di euro, tra fondi europei, contributi regionali e contributi di sedici amministrazioni. Dopo la sentenza della Corte d’Appello, che ha ridotto da 143 a 63mila euro la somma che la Regione deve stanziare ai Comuni, le amministrazioni dovranno versare 160 mila euro a Terzo. Al momento hanno pagato Terzo, Aquileia, Fiumicello e Campolongo-Tapogliano. Cervignano e Aiello hanno compartecipato solo alle spese legali. Ora le amministrazioni stanno valutando se ricorrere in Cassazione. Nel frattempo, l’ennesima tegola e la rIchiesta di Orso che vuole i 51 mila euro. «Lo sciopero della fame è di maggior impatto rispetto a una causa legale, lunga e costosa – sostiene il copywriter friulano -. Secondo il sindaco di Terzo, Comune capofila, sarei stato regolarmente pagato per le mie attività relative al sito internet www.terrediaquileia.it. Il contratto fra me e il Comune di Terzo, cui fa riferimento il sindaco, è terminato con la consegna e il collaudo del mio lavoro, a settembre 2006, un mese prima che iniziassi a lavorare al portale su richiesta del management del progetto. Quel contratto prevedeva mie prestazioni in qualità di ricercatore e coordinatore del rilevamento, non prestazioni per la redazione dei testi e l’implementazione del portale. I testi sono protetti da copyright e di mia esclusiva proprietà nella veste di autore. Il lavoro - conclude - è stato richiesto dal management per tappare “una falla” del bando più costoso di questo stesso progetto, quello da 240mila euro per il portale internet e il relativo network». (e.m.)

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