Sciopero di mense e pulizie, adesioni oltre il 50%

Un’adesione media del 50% nei diversi settori, diverse importanti mense chiuse, una presenza di 300 lavoratori (con punte di 400) al presidio di Cgil, Cisl e Uil, ieri mattina in piazza della Borsa, dove è giunta anche una delegazione isontina delle tre sigle. Un analogo analogo presidio è stato allestito dall’Ugl, nella mattinata, in Largo Bonifacio, dove i sindacalisti hanno incontrato la cittadinanza e spiegato le ragioni della protesta.
Anche a Trieste, dunque, qualche migliaio di lavoratori del comparto turismo, mense, cooperative di pulizia - che complessivamente annovera 3-4mila lavoratori - si è mobilitato in occasione dello sciopero nazionale del settore, proclamato per sollecitare il rinnovo del contratto scaduto nell’aprile 2013. Un quadro aggravato dal fatto che le trattative sono in stallo (uno sciopero analogo è stato effettuato a febbraio) e dai continui tagli ai contratti di appalto.
Le mense sono il comparto che a Trieste ha visto le più consistenti astensioni dal lavoro. Chiuse quelle della Wärtislä e della Rai, grosse difficoltà alla mensa dell’Università (dove ha scioperato il 70% del personale), mentre nelle mense degli asili e delle scuole comunali l’adesione alla protesta ha raggiunto il 50% (pari a 60-70 persone, confluite anch’esse in piazza della Borsa).
Gli alunni non sono comunque rimasti a digiuno: il Comune ha predisposto, a seconda del tipo di scuola e delle aziende che gestiscono le mense, pasti caldi con menu “semplificati” o pranzi “al sacco”. Grossi disagi non si sono quindi registrati, anche se va detto che certe scuole il venerdì chiudono alle 13, e quindi i bimbi rientrano a casa all’ora di pranzo. «Non abbiamo avuto nessuna segnalazione di problemi - dichiara l’assessore all’Istruzione Antonella Grim - né da genitori né da educatori e insegnanti».
Tornando ai settori interessati dallo sciopero, in quello degli addetti alle pulizie (scuole, ospedali e uffici pubblici e privati) l’astensione dal lavoro ha raggiunto il 40-50%. Un dato rilevante per un comparto spesso “invisibile” e sottovalutato.
«L’esito della mobilitazione - ha commentato Andrea De Luca, segretario provinciale della Filcams-Cgil - è stato molto positivo. È stata data una forte risposta alle associazioni datoriali dai lavoratori di settori fragili e nei quali i redditi sono molto bassi».
(gi.pa.)
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