Sconfessata a metà la scelta di Pisapia

RONCHI DEI LEGIONARI. Il deferimento ai probiviri innesca l’ennesimo “caso” Pisapia. Il Pd ronchese, già alle prese con la frattura sul tema della fusione, sceglie la strada del doppio binario. Franco Miniussi, segretario cittadino, da un lato “condanna” Pisapia per aver portato il sostegno al candidato sindaco di San Pier d’Isonzo, Riccardo Zandomeni, “scaricando” quello del partito Franco Cristin, ma dall’altro sembra giustificare il suo gesto in virtù di una confusione che regna sovrana. Il sindaco Roberto Fontanot, invece, parla di una morale a doppio senso, pronta solo a condannare chi non vuole restarsene in un angolo a subire tutto supinamente. Pisapia, dal canto suo, non cerca giustificazioni e si dice pronto a un confronto con il segretario del Pd sampierino Michele Frappani.
«Non molliamo il candidato Cristin e nemmeno il Pd sampierino. Abbiamo condiviso il loro cammino e non lo mettiamo in discussione. L’atteggiamento di Pisapia? Non avrebbe dovuto portare il sostegno a una lista che è, anche, espressione del centrodestra - dice Miniussi - e se lo ha fatto è stato un qualcosa di personale e non certo espressione di questa segreteria». Ma è lo stesso numero uno del Pd ronchese a parlare di un partito nel caos. «Già nei mesi scorsi - continua - avevo scritto alla presidente Debora Serracchiani e al segretario regionale Antonella Grim, delineando una situazione non certo idilliaca. Abbiamo perso la testa e lo abbiamo fatto partendo principalmente dal tema delle fusioni, operazione dettata dall’alto senza che ci fosse stato alcun vero coinvolgimento. Ormai è la guerra totale e vedremo che cosa succederà dopo il 19 giugno. Qualcuno dovrà prendersi delle responsabilità».
Nessuna presa di distanza del sindaco nei confronti del capogruppo Pd in Consiglio comunale. «Sarei andato anch’io a portare il mio sostegno a Zandomeni - dice Fontanot - così come sono andato a congraturalmi, a suo tempo, con il sindaco di Fogliano Redipuglia, Antonio Calligaris. Sono persone che rispetto e stimo, persone che hanno lavorato e lavorano per le gente e per il territorio. Ma qui non affrontiamo quelli che sono i veri problemi». Quello del referendum sulla fusione, tema molto caro a Fontanot. «Nel Pd c’è una morale a doppio scartamento - prosegue - e se da un lato si condanna Pisapia per una sciocchezza, dall’altro non si dice nulla su chi, contravvenendo alle direttive, è stato protagonista della raccolta di firme per il sì alla fusione».
Ma cosa dice la “pietra dello scandalo”? «Penso che Zandomeni sia un uomo capace a guidare la sua comunità - afferma Francesco Pisapia - e riconosco a Cristin l’onestà intellettuale anche se, devo dirlo, non mi ha mai cercato. Perché nel Pd nessuno si è stracciato le vesti di fronte al cambio di rotta del sindaco uscente Claudio Bignolin? Siamo il partito che sostiene Denis Verdini, la devastazione è ormai avviata».
@luca_perrino
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