Scontro a Cormons sul Giorno del Ricordo

L’amministrazione Patat non celebrerà la ricorrenza: solo un convegno il 16 L’assessore Nadalutti: si sovrapponeva alle Ceneri. Falato: scelta ideologica
Di Matteo Femia
Bumbaca Gorizia 07.05.2012 Cormons, consiglio Falato - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.05.2012 Cormons, consiglio Falato - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

CORMONS. L'amministrazione comunale non prevede cerimonie o eventi commemorativi nella Giorno del Ricordo e, ancora una volta, scoppia la polemica con l'opposizione di centrodestra. Stavolta Massimo Falato, consigliere comunale di minoranza, aveva comunicato a tempo debito all'amministrazione Patat come ci fosse la sua disponibilità a cooperare in maniera bipartisan per organizzare insieme, maggioranza e opposizione, un momento di raccoglimento e menzione che possa far riflettere sul tema della Giornata del Ricordo, momento istituzionalmente istituito il 10 febbraio.

Ma domani a Cormons non ci sarà nulla: il Comune infatti ha previsto un evento di approfondimento sull'argomento nella giornata del 16 febbraio, quando in sala civica ci sarà un convegno aperto a tutti sul tema del dramma delle foibe e dell'esodo alla presenza di alcune scolaresche dell'Istituto comprensivo cormonese. Il momento di riflessione, però, è appunto stato calendarizzato per il 16, quasi una settimana dopo la Giorno del Ricordo. «Il 10 febbraio - spiega l'assessore alla Cultura. Raoul Nadalutti - cadeva in una giornata un po' particolare per la comunità come il Mercoledì delle Ceneri: ci è sembrato più giusto organizzare un evento che possa far riflettere sul dramma delle foibe e dell'esodo in un'altra data».

Solo che Falato questa decisione non l'ha presa per nulla bene: «L'11 settembre viene ricordato il 12 o il 16? No, l'11 - sottolinea Falato - così come le cerimonie per il 25 aprile hanno luogo il 25, né prima né dopo. Non capisco davvero l'ottusità di questa amministrazione comunale sulla Giorno del Ricordo: quest'anno per evitare ogni qui pro quo avevo per tempo protocollato in Comune una lettera in cui manifestavo la mia disponibilità a collaborare con l'amministrazione Patat per organizzare insieme un brevissimo momento di riflessione e condivisione per ricordare il dramma dell'esodo e delle foibe: niente di particolare, mi sarebbe bastato un minuto di raccoglimento, ma svolto il 10 febbraio come da legge nazionale, non altri giorni. Ogni altra manifestazione collaterale che abbia luogo al di fuori della data prestabilità non ha alcun senso». Falato si aspettava almeno un segno da parte del sindaco (assente tra l'altro questa settimana da Cormons per motivi personali): «Alla mia lettera protocollata lo scorso 27 gennaio è seguito un totale silenzio delle istituzioni cormonesi - protesta Falato - è chiaro ed evidente, ormai, come questa amministrazione non voglia prendere in considerazione la Giorno del Ricordo per mere motivazioni politiche. Ma credo che dinanzi ai drammi certificati dalla Storia non ci debbano essere ideologie di alcun tipo. Vorrà dire che come lo scorso anno svolgerò in autonomia un minuto di raccoglimento in piazza Libertà: ho già contattato i vertici della Lega Nazionale Istria Dalmazia per invitarli, se vorranno, a essere presenti il 10 febbraio con me in mattinata a Cormons». A cercare di smorzare i toni della polemica è la vicesindaco Lucia Toros: «Credo di poter parlare a nome della giunta: chi è morto credendo in ciò per cui lottava è da ricordare a prescindere da quale parte del fronte stesse. Questa amministrazione lo ha sempre fatto e continuerà a farlo». Il Giorno del Ricordo è, come noto, domani: chissà se nelle ultime 24 ore ci potrà essere un riavvicinamento tra le due parti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo