Scuola di Farra, finti bidelli per le telecamere

FARRA. Carabinieri di Gradisca e Procura della Repubblica di Gorizia “assediati” dai genitori della scuola elementare “Pitteri” di Farra d’Isonzo (19 su 22), i quali chiedono a gran voce che sia revocato il provvedimento di sospensione della maestra “cattiva” per il semplice motivo che non è cattiva, la ritengono anzi una brava insegnante alla quale rinnovano la loro piena fiducia. La decisa presa di posizione delle famiglie degli alunni in effetti stride con le risultanze delle indagini dei carabinierie del pm, al punto di sollevare più di un interrogativo.
Gli investigatori, tuttavia, in questa fase, non hanno alcuna intenzione di scoprire le loro carte, non hanno voglia di replicare. La consegna in Procura è quella del silenzio almeno fino al rientro del procuratore capo Massimo Lia, il quale, fanno sapere, dovrebbe rientrare domani a Gorizia. I militari dell’Arma confermano quanto scritto nel comunicato di lunedì “schiaffi, insulti e urla ai bambini» e più volte hanno sottolineato che la loro attività investigativa trova pieno riscontro nelle immagini rilasciate dalle telecamere dove - hanno lasciato intendere - ci sarebbero le prove inconfutabili - che quella maestra è manesca e che maltratta i bambini. Tesi contestata dalla maggioranza dei genitori ad eccezione di tre che praticamente sono quelli che hanno segnalato il caso ai carabinieri e che adesso sono stati messi in minoranza. I video avrebbero potuto chiarire subito questa storia controversa e molto delicata ma non c’è modo di entrarne in possesso. Netta l’opposizione degli inquirenti.
La maestra, molto provata per questa vicenda, non se la sente ancora di parlare. Il sindaco Massimo Fabbro che la conosce, l’aveva subito difesa a spada tratta ma nessuno, al di fuori dei bambini, può sapere cosa realmente sia accaduto negli ultimi mesi in quella classe. Come è caduta dalle nuvole la dirigente scolastica Eleonora Carletti, tenuta completamente all’oscuro di tutta questa brutta storia. I carabinieri, una volta ricevuta la segnalazione, hanno agito con grande cautela ricorrendo a qualche stratagemma per sistemare le telecamere senza dare troppo nell’occhio. Nessuno doveva sapere del loro intervento, altrimenti l’indagine poteva essere compromessa. Hanno agito d’astuzia, fingendosi bidelli di rinforzo mandati dalla direzione scolastica regionale. In questo modo, quando non c’era lezione in quella classe, hanno sistemato le telecamerine e in un secondo momento sono andati anche a toglierle. «Nei filmati - dicono a mezzavoce -. ci sarebbero le prove dei maltrattamenti». Intanto la cittadina di Farra, già scossa per la casa di riposo degli orrori dove alcune badanti picchiavano gli anziani, è di nuovo sotto choc. Da una parte i genitori che difendono la maestra, dall’altra la Procura che l’accusa. m.riz.
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