Scuola, il concorso bis per docenti mette in palio 366 posti per il Friuli Venezia Giulia
Le più numerose sono le cattedre per le materie scientifiche. Contratti
anche per chi insegna cinese e chimica. Il giallo della prova orale

TRIESTE Vale 366 nuovi posti di insegnante di ruolo in Friuli Venezia Giulia. Dalle 54 cattedre di italiano, storia e geografia alle medie alle singole cattedre di spagnolo, cinese, disegno artistico e modellazione odontotecnica. Scatta anche in regione il concorso straordinario bis per i docenti, un’altra occasione a favore del mondo dei precari della scuola per conquistare un posto fisso.

«Si tratta dei posti rimasti liberi sia con il concorso ordinario, che ha visto non pochi bocciati con la modalità del quiz, sia con quello straordinario – osserva Adriano Zonta, segretario regionale della Cgil Flc –. L’auspicio che è stavolta si possano coprire i vuoti. Se non tutti, almeno una buona parte. Ne trarrebbero giovamento anche gli studenti e le loro famiglie». Unico ostacolo, in partenza, è l’obbligo di pagare 128 euro, un contributo di segreteria che di fatto trasferisce sui partecipanti il costo delle procedure di un concorso che in Fvg interessa una quarantina di materie. Roma ha stimato, sulla base dei docenti in possesso dei requisiti, circa 50mila potenziali iscritti, e ha deciso un importo superiore ai soliti 10-15 euro.
I posti a disposizione più numerosi in Fvg, dopo italiano, storia e geografia alle scuole medie, sono matematica e scienze (51), inglese alle medie (29), matematica e fisica (22). Quindi, a parte i laboratori di tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali (15), seguono scienze giuridico-economiche e scienze naturali, chimiche e biologiche (14), discipline grafico-pubblicitarie (13), discipline letterarie e latino e scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche (13). Stando a quanto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, i posti in palio in tutta Italia sono 14 mila e sono riservati a chi ha almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque. I posti più numerosi sono quelli nelle materie scientifiche. Per matematica e scienze ce ne sono 1.800 nelle diverse regioni, per matematica e fisica 1.130. Quasi 2 mila, invece, i posti per italiano, storia e geografia alle medie.
Con l’obiettivo ministeriale di inserire il maggior numero possibile di nuovi docenti in una scuola che deve comunque fare i conti con la coda della pandemia, i precari saranno chiamati a una prova unica orale (della durata di mezz’ora) e non saranno obbligati a un punteggio minimo per passare l’esame. Dentro tutti, in sostanza, in modo che non rimangano scoperti posti da tempo vacanti. I vincitori collocati in posizione utile in graduatoria saranno assunti a tempo determinato già nell’anno scolastico 2022/23, ma dovranno partecipare, con oneri a proprio carico («I costi non sono ancora stati chiariti», avverte Zonta), a un percorso di formazione (pari a cinque crediti formativi, 40 ore), in collaborazione con le università, che ne integrerà le competenze professionali.
Il primo anno sarà sostanzialmente di prova. L’assunzione a tempo indeterminato avrà dunque decorrenza giuridica ed economica dal primo settembre 2023 nella medesima scuola.
Non manca un giallo. In Gazzetta si parla di una prova da tenersi entro il 15 giugno, ma nel contempo, fa sapere Zonta, «la scadenza per le domande è fissata alle 23.59 del 16 giugno. Ci attendiamo che il ministero faccia chiarezza nelle prossime ore». m.b.
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