Servizio mensa: fino a 50 studenti mangiano ogni giorno da Godina

Bumbaca Gorizia 24.10.2019 Ristorante GUSTO di Godina via baiamonti © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24.10.2019 Ristorante GUSTO di Godina via baiamonti © Foto Pierluigi Bumbaca

Parlando di università, studenti universitari e servizi a loro dedicati, in città, sono attese novità anche su quello che è da tempo uno dei nodi da “sciogliere”, ovvero la mensa universitaria.

Conclusi ormai i lavori strutturali in via Alviano – sull’attesa hanno influito negli anni lungaggini burocratiche ma anche imprevisti tecnici – resta da affidare il servizio di ristorazione, per il quale non è stato sufficiente il bando scaduto alla fine dell’estate. Anche in questo caso per questioni prettamente pratiche, visto che l’assenza della cucina negli spazi della mensa ha tolto dai giochi le due realtà che si erano candidate: una arrivava da troppo lontano, e dunque calcolando i tempi di trasporto non avrebbe potuto presentare pietanze calde e adeguate agli studenti, l’altra richiedeva esplicitamente la possibilità di utilizzare una cucina in loco. Ora sarà dunque pubblicato un nuovo bando, anche se non è possibile sbilanciarsi sulla tempistica visto che in questi casi vi sono anche tempi e spazi tecnici da rispettare.

Intanto, però, gli studenti universitari goriziani non sono destinati a restare a “bocca asciutta” (è proprio il caso di dirlo), visto che prossimamente altre attività e locali del centro cittadino potrebbero affiancare l’unico punto ristoro che funge da mensa universitaria a Gorizia, il locale “Gusto più” di via Baiamonti, espressione dell’annesso supermercato “Godina più” di via Cappuccini. Si sta lavorando infatti per pubblicare la manifestazione d’interesse per altri esercenti e commercianti che vogliano attivare l’analogo servizio mensa destinato agli studenti nelle loro attività.

Un servizio che “Godina più” e “Gusto più” propongono con soddisfazione ormai da qualche anno. «Serviamo una media di 35 studenti ogni giorno – racconta Marco Ursic, dell’amministrazione del punto vendita –, con una forbice che va da 20 a 50 studenti. Ovviamente il numero preciso varia a seconda dei periodi: di solito durante le settimane in cui si concentrano gli esami abbiamo un afflusso inferiore rispetto ai periodi delle lezioni». Gli studenti che vogliono avvalersi del servizio devono richiedere l’apposita tessera all’Ardiss, con la quale il costo dei pasti viene compensato in quota differente per ognuno a seconda del reddito. Il costo “pieno” di un pasto – che si compone sempre di un primo più un contorno ed un dolce, o un secondo più un contorno ed un dolce – è pari a 7,69 euro, al lordo appunto del contributo regionale. Resta inteso che lo studente può anche scegliere di consumare solo alcune pietanze, e non l’intero menù proposto.

E parlando di menù, questo è piuttosto vario. «Non ce n’è uno fisso, le proposte cambiano spesso – dice Marco Ursic –. Molto spesso c’è il pesce, a volte altri secondi a base di carne, mentre tra i primi piatti chiaramente la classica pastasciutta con diversi tipi di sugo. I menù sono dedicati espressamente agli studenti, così come una cassa distinta da quella degli altri clienti, in modo da avere un servizio più fluido e regolare. L’unico problema che abbiamo riscontrato i primi tempi è stato quello dell’aggiornamento dei sistemi, ma per il resto tutto funziona perfettamente e siamo soddisfatti». –

M.B.

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