Sguardi dal fronte, la Grande Guerra nel fondo fotografico di Mario Borsari

Sarà presentata martedì, alle 17.30, nelle sale di Villa Vicentini Miniussi a Ronchi dei Legionari, la mostra "Sguardi dal fronte. La Grande Guerra nel fondo fotografico Mario Borsari", allestita dal...

Sarà presentata martedì, alle 17.30, nelle sale di Villa Vicentini Miniussi a Ronchi dei Legionari, la mostra "Sguardi dal fronte. La Grande Guerra nel fondo fotografico Mario Borsari", allestita dal Consorzio Culturale del Monfalconese grazie alla collaborazione della biblioteca "Francesco Selmi" di Vignola.

La biblioteca emiliana, infatti, conserval'interessante raccolta di negativi e positivi fotografici realizzati durante il primo conflitto mondiale da Mario Borsari.

Così un'ampia selezione di immagini è stata utilizzata per realizzare la mostra presentata a Vignola lo scorso inverno ed ora ospitata a Ronchi dei Legionari: un'ottantina di foto, in buona parte relative al fronte del Carso e dell'Isonzo.

Alla presentazione della mostra interverranno, tra gli altri, il presidente del CCM, Davide Iannis, Debora Dameri, responsabile della biblioteca "Francesco Selmi" insieme a due dei curatori della mostra, Achille Ludovisi e Marcello Graziosi. L'evento fa parte del progetto "L'altra mobilitazione 14-18", che gode del sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. La mostra, che rimarrà aperta fino al prossimo 24 giugno, osserverà il seguente orario: tutti i giorni, al mattino, dalle 10 alle 12, e nei pomeriggi di lunedì e mercoledì dalle 16 alle 18.

Le riproduzioni in mostra, corredate da testimonianze diaristiche e letterarie, rappresentano solo una piccola parte delle immagini conservate nel fondo e vengono presentante seguendo un criterio che individua grandi temi: si inizia con le fotografie relative alla vita in trincea per proseguire con quelle relative ai sistemi d'arma in dotazione all'esercito italiano, fino alle immagini che documentano i danni provocati dal conflitto nei paesi a ridosso del fronte.

L'ultima sezione è dedicata al capitano Mario Borsari, all'epoca al comando di diversi autoparchi e officine automobilistiche.

Gli scatti, che hanno il dono dell'immediatezza, non senza un fondo di ironia e disincanto, documentano fasi cruciali del conflitto, seguendo il sottile filo che divideva la vita dalla morte sui campi di battaglia: dagli effetti dei gas asfissianti lanciati dagli austriaci sul Carso il 29 giugno 1916, alle distruzioni arrecate dalla guerra nei paesi a ridosso del fronte.

Oltre a questo, degne di nota risultano le fotografie che rappresentano numerosi mezzi motorizzati, velivoli e pezzi di artiglieria in dotazione alle forze armate italiane, a testimonianza del particolare interesse del capitano per il nuovo volto della guerra tecnologica moderna. (lu.pe.)

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