Sì alla Tari, ma è scontro sul servizio

Cambia il nome, da Tares a Tari, ma la tassa rifiuti rimane al centro dello scontro politico. Se l'amministrazione Altran e la maggioranza difendono un regolamento per l'applicazione della Tari che prevede agevolazioni per i redditi più bassi e per quei gestori di locali pubblici che bandiranno le slot machine, la minoranza di centrodestra ha attaccato scelte ritenute ininfluenti sul costo del servizio e quindi sulle tariffe. In ogni caso i monfalconesi saranno chiamati a pagare la Tari, oltre che in soluzione unica, in quattro rate con scadenza a ottobre e dicembre di quest'anno e febbraio e maggio del prossimo.
L'amministrazione ha poi previsto l'esenzione totale per i nuclei familiari con un Isee sotto i 6.500 euro e uno sconto del 20% con un Isee tra 6.500,01 euro e 10mila euro. Sono previste poi agevolazioni generalizzate a fronte della pratica della raccolta differenziata, ma al momento ancora prive di copertura.
Il dato di fondo, a detta della consigliere di Obiettivo Monfalcone, Anna Cisint, è però quello di un costo complessivo del servizio che si aggira sempre sui 5 milioni di euro. Si tratta, per l'esattezza, di 4,729 milioni contro i 4,758 del 2013, che diventano poi 4,898 conteggiati i costi imputabili direttamente al Comune.
«In base alle scelte adottate con il regolamento attuativo e poi rispetto alle tariffe - afferma Anna Cisint - le utenze domestiche dovranno pagare di più e per quelle non domestiche, a esclusione delle pescherie, siamo sugli stessi livelli dello scorso anno. Del resto, come spiegato dall'assessore alle Finanze Francesco Martinelli, diverse attività hanno chiuso, non ci sono stati subentri, mentre il costo del servizio è rimasto pressoché invariato, ma da "spalmare" su una platea di contribuenti più piccola». La consigliere ha puntato l'indice quindi sulla scelta dell'amministrazione di ridurre i passaggi per comprimere i costi. «Quanto, però, in realtà non è avvenuto - ha sottolineato in aula la consigliere -. L'amministrazione non è stata in grado di individuare le soluzioni utili a ridurre la produzione ad esempio introducendo la pesatura dei rifiuti almeno per le utenze non domestiche, migliorando e non peggiorando il servizio».
L'assessore all'Ambiente, Gualtiero Pin, ha però ricordato che i risparmi, circa 200mila euro, derivanti dalla riduzione dei passaggi avranno effetto sul Piano economico finanziario del servizio nel 2015. In aula la consigliere Cisint ha messo alle strette l'amministrazione anche sulla copertura finanziaria delle agevolazioni per le utenze domestiche. Il Comune ha previsto un budget di 200mila euro nel bilancio di previsione 2014 per coprire gli sconti sulla Tari, ma, secondo la consigliere Cisint, al momento la spesa non è coperta, come non lo è quella delle agevolazioni, pur incluse nel regolamento, per la pratica della differenziazione dei rifiuti da parte delle utenze domestiche. La consigliere ha infine posto il problema del controllo della produzione di rifiuti, che rimarrebbe, come già segnalato a suo tempo dall'allora sindaco Pizzolitto, poco "congruente" con il numero di residenti in città.
Il capogruppo di Cambiamo Monfalcone Luigi Blasig ha invece definito migliorativo il regolamento, pur ribadendo come a monte ci sia di fatto il problema dell'"imposizione dei costi del servizio" da parte di Isa. La maggioranza da parte sua, attraverso le parole della consigliere Anna Raspar, ha difeso un regolamento che «va incontro alle esigenze delle fasce più deboli e cerca, attraverso gli sconti per chi rinuncia alle "slot", di innescare dei comportamenti virtuosi in città».
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