Sindaco e assessori si tagliano le indennità e il Comune risparmia 74mila euro in 5 anni

TURRIACO. In cinque anni saranno quasi 74mila gli euro risparmiati dal Comune di Turriaco per pagare le indennità a sindaco e giunta e quindi utilizzabili per altri interventi. Lo affermano i...

TURRIACO. In cinque anni saranno quasi 74mila gli euro risparmiati dal Comune di Turriaco per pagare le indennità a sindaco e giunta e quindi utilizzabili per altri interventi. Lo affermano i capigruppo del Pd Barbara Porcari e di LiberaMente a Turriaco Stefano Zulini, assieme al neosindaco Enrico Bullian, replicando al consigliere e candidato sindaco di Paese in Comune Massimo Masat.

I capigruppo ribadiscono come il sindaco e i quattro assessori abbiano non solo rinunciato alla maggiorazione del 35% dell'indennità, ma abbiano anche proceduto ad autoridursi la paga. Il sindaco si è tagliato lo "stipendio" di 331 euro, passando da 1.333 a 1.002 euro al mese. Il vicesindaco Giovanni Schiavon rinuncia a 187 euro di maggiorazione e a 132 euro di indennità base che quindi scende da 533 a 401 euro.

L'assessore Ferruccio Barea rinuncia a 140 euro di maggiorazione e 99 euro di indennità base, ridotta quindi da 400 a 301 euro, come avviene anche per l'assessore Cristina De Faveri (che non aveva però diritto alla maggioranza) e l'assessore Paola Spanghero. Il risparmio, affermano i capigruppo, è quindi di 1.227 euro al mese, 14.724 euro l'anno e 73.620 euro nel quinquennio di mandato. «Ciò si è verificato anche nelle amministrazioni della giunta Brumat», ricordano i capigruppo, aggiungendo che i gettoni di presenza dell'intero Consiglio si aggirano attorno ai 2mila euro annui. «Questi sono dati oggettivi che qualsiasi persona in buona fede considera tali - proseguono -. Quindi possiamo ritenere la prima presa di posizione di Massimo Masat una brutta scivolata su un argomento che non padroneggia a dovere». I capigruppo di maggioranza si domandano invece quale sia il contributo degli amministratori di minoranza a questo orientamento. "A oggi nessuno di loro ha rinunciato al gettone di presenza - concludono -, come tra l'altro non si è verificato nel mandato precedente per Duilio Petean e Livio Spanghero». (la. bl.)

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